8.0
- Band: PROCESS OF GUILT
- Durata: 00:42:58
- Disponibile dal: 11/06/2012
- Etichetta:
- Division Records
Spotify:
Apple Music:
I Process Of Guilt sono uno di quei gruppi che hanno bruciato letteralmente le tappe, entrando già con l’album d’esordio nei cuori di critica e pubblico underground e rafforzando il loro status con il fortunato “Erosion”, lavoro che li ha definitivamente posti all’attenzione dei circuiti doom e “post” come una delle più interessanti rivelazioni dell’ultimo lustro. Oggi è il turno di “Faemin” e si può dire che qualcosa sia cambiato nei Process Of Guilt: chiamatela maturità, chiamatela voglia di non fossilizzarsi, di non rischiare di far diventare luoghi comuni certi fili conduttori della propria scrittura, ma in questo nuovo capitolo della loro avventura discografica si avverte distintamente un’atmosfera diversa. A venire meno, su tutto, è quella rigidezza prettamente death metal che è stata uno dei marchi di fabbrica di “Renounce” e delle parentesi più dure di “Erosion”. Di quelle vecchie influenze Evoken o (primi) My Dying Bride non è rimasto nulla. Il songwriting della band portoghese in quest’occasione ha invece accentuato enormemente aspetti più ruvidi e slabbrati. I cinque brani che compongono “Faemin” sembrano essere accomunati da un continuo susseguirsi di riflessioni e pensieri esclusivamente negativi, nel segno di un flusso di coscienza in cui alla fine prevale un senso di afflizione totale. Il guitar-work è più scarno, del tutto giocato sul feeling, con buona pace di tecnica e scrupolosità, mentre le linee vocali risultano più spontanee, poco legate al concetto classico di growling e maggiormente inclini ad assumere i connotati di un grido disperato. Colpisce anche il drumming, dai bpm più serrati rispetto al passato e dall’andatura quasi tribale, perfetta spina dorsale di sonorità sì pesanti e tormentate, ma ben lungi dal poter essere definite “consuete”. I Process Of Guilt hanno smesso di guardare a certa “tradizione” doom o death e, al contempo, di osservare con disincanto il presente “post” tanto in voga: tenendo forse come unico vero punto di riferimento gli imprescindibili Neurosis e provando a rivisitare in chiave organica la severità dei Godflesh, i Nostri hanno deciso di compiere il definitivo salto nel buio e di dare finalmente vita al loro concetto di musica straziante e corrosiva. Insomma, maturati, sempre meno inclini a guardarsi alle spalle e più orientati a guardare senza alcuna fiducia al quotidiano e al futuro, i Process Of Guilt non mancano il colpo, inanellando un altro grappolo di canzoni tra le quali è veramente difficile trovare un pezzo sbagliato, nel segno di un disco che coinvolge dall’inizio alla fine.