7.0
- Band: PROFANATICA
- Durata: 00:37:28
- Disponibile dal: 11/10/2019
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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L’unico vero difetto di questa nuova prova dei Profanatica è che, avendo già una certa familiarità con la band, non si può godere appieno dell’effetto sorpresa riservato dai Nostri ai nuovi ascoltatori, e invidiamo un pochino coloro che, approcciatisi per la prima volta al combo statunitense, si troveranno ingabbiati in un manto di violenza totale, oscure bestemmie e morboso black metal primitivo e tremendamente ignorante. Tutti gli altri sanno già più o meno cosa aspettarsi: il trio guidato da Paul Ledney non cambia di una virgola il proprio marchio di fabbrica, e anche questo nuovo “Rotting Incarnation Of God” fa cadere sulla testa dell’ascoltatore una mannaia arrugginita e sanguinolenta che porta sulla sua lama un messaggio di blasfemia definitiva, rozza e volgare. A leggere i titoli sembra ancora una volta una gara tra amici a chi la spara più cattiva, laddove “Mocked, Scourged And Shit Upon” merita secondo noi la palma d’oro – pardon, nera – per la sua creativa invettiva.
Musicalmente c’è gran poco da aggiungere: il black metal primitivo e allo stesso tempo assolutamente irresistibile dei Profanatica non aggiunge nulla al discorso, le canzoni si assomigliano tutte e va benissimo così: difensori assoluti del concetto di underground, l’unica cosa che conta per i Nostri è spaventare, insultare qualsiasi icona sacra e suonare il più estremo possibile (ricorda niente?). Anche a fronte del passaggio presso Season Of Mist (Undeground Activists, ad essere precisi), i suoni e l’approccio non cambiano di una virgola, con giusto qualche vagare escursione quasi punk, un caos generato da una batteria dritta e annichilente che copre in alcuni casi quasi totalmente le chitarre, che pur non escono da riff quadrati nella loro malefica canonicità. Forse giusto l’introduzione di qualche synth a rendere il tutto ancora più macabro è degno di nota come su “Eucharistic In Ruin”, o lo struggente finale di “Sacramental Cum”, che fa prendere qualche respiro. Non possiamo che consigliarvi l’ascolto di questa nuova opera dei Profanatica, che con il giusto approccio non potrà deludere alcun amante di musica estrema propriamente detta.