PROFANATICA – Wreathed In Dead Angels

Pubblicato il 25/04/2025 da
voto
7.0
  • Band: PROFANATICA
  • Durata: 00:21:11
  • Disponibile dal: 25/04/2025
  • Etichetta:
  • Hells Headbangers

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A quasi trentacinque anni dalla data di formazione, rimangono in pochi coloro che ancora necessitano di una presentazione quando si parla di Profanatica: attiva da prima ancora che il termine ‘USBM’ (ovvero il black metal made di provenienza statunitense) avesse un significato ed una scena musicale dietro, la creatura di Paul Ledney (nata nel momento in cui l’americano decise di allontanarsi dagli Immolation) è andata con il tempo consolidando il proprio stato di band pionieristica negli Stati Uniti, capace poi di vivere una seconda giovinezza nel nuovo millennio.
Soprattutto dal 2010 in poi infatti, la prolificità rigogliosa del terzetto ha permesso ai suoi ammiratori di godere di materiale in abbondanza, rilasciato sia sotto forma di album ufficiali che di uscite minori.
Anche il nuovo arrivato, “Wreathed In Dead Angels”, appartiene a questa categoria e con i suoi venti minuti abbondanti di materiale intende ribadire ancora una volta la disgustosa supremazia dei Profanatica sulla scena estrema americana e non solo.
Il legame con il recente passato di “Crux Simplex”, uscito solo un paio di anni fa, rimane saldo e ben evidente già dai primi martellamenti di “Hung In Golgatha”, dove un tipico riff trapanante viene rapidamente accompagnato dal solito drumming primitivo e feroce di Ledney, in un tripudio di frequenze basse e voci scartavetranti che irrompono sulla scena senza pietà. Il poderoso comparto ritmico la fa da padrone fino a qui, ed anche nella successiva “The Sixth Hour”, sconvolta da iniezioni simil-crust che si sposano perfettamente con la controparte sgraziata delle chitarre e della voce, prima di tornare ai ritmi ossessivi della successiva “Descent From The Cross”, su cui si stagliano nel finale dei bei riff lenti in grado di allargare lo spettro della band e permettere di respirare a pieni polmoni l’insalubre alone mefitico emanato da questo lavoro.
“The Entombment” poi, con i suoi fraseggi melodici infernali, torna al passato più remoto del combo, prima di qualche stop’n’go ritmico parzialmente innovativo, così come le inquietanti tastiere che accompagnano l’empia celebrazione della title-track, piccoli elementi di evoluzione inglobati con sapienza tra le trame collaudate di queste canzoni. Ecco poi che luridi d-beat e atmosfere abissali tornano ad affacciarsi in “By Thine Agony”, brano lievemente più complesso e degno sipario di un’uscita discografica di concisa qualità.
Con “Wreathed In Dead Angels” i Profanatica non inventano niente, ma dimostrano invece uno stato di grazia che non dà segni di incertezze o esaurimento: il black/death di Paul Ledney rimane detestabile e repellente come sempre è stato, secondo uno spirito irriverente e blasfemo che ammanta senza riserve anche i pochi brani contenuti in questo mini LP.
Il voto in calce si riferisce soprattutto all’esigua durata del lavoro, troppo breve per poter aspirare ad un giudizio da full vero e proprio, ma se l’intenzione era quella di mantenere alta l’attenzione fino alla prossima uscita di lunga durata, il risultato può considerarsi sicuramente riuscito.

 

TRACKLIST

  1. Hung In Golgatha
  2. The Sixth Hour
  3. Descent From The Cross
  4. The Entombment
  5. Wreathed In Dead Angels
  6. By Thine Agony
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