7.0
- Band: PROFANITY
- Durata: 00:40:15
- Disponibile dal: 21/04/2017
- Etichetta:
- Apostasy Records
Spotify:
Apple Music:
I Profanity sono un terzetto tedesco che suona death metal sin dal 1993 e sono il classico gruppo che è sempre rimasto relegato nell’underground, vuoi per non essersi mai distinto particolarmente per personalità, o forse anche a causa del fatto che in oltre un ventennio di carriera, questo del 2017 è soltanto il terzo full length. Tuttavia i Profanity possono vantare un’esperienza e una padronanza del genere che gli consente di scrivere un disco come “The Art Of Sickness”, che è un concentrato di brutalità, tecnica e velocità che, se siete amanti di queste cose, certamente apprezzerete. Le coordinate sonore si spiegano facilmente citando un po’ di gruppi e peculiarità: si va dalla brutalità di band come Suffocation e Deeds Of Flesh, passando per la tecnica sopraffina di Necrophagist, Death e Decrepit Birth (specie nelle interferenze melodiche di chitarra), finendo alle bordate grind/groove di Dying Fetus o Cephalic Carnage. Il songwriting, pur essendo sostanzialmente abbastanza prevedibile nel suo genere, è frizzante e divertente, tra una ritmica cadenzata e un blastbeat tagliente, tra un assolo chitarristico iperfrenetico e un’arzigogolata linea di basso, un accenno di furia grind e un assolo squillante a spezzare la tensione. Le sei canzoni che danno vita a questo platter, per una durata complessiva di quaranta minuti, scorrono via in maniera tutto sommato piacevole, anche se la lunghezza dei singoli brani sarebbe potuta essere un filo più corta per consentirne un minimo di fruibilità in più. “The Art Of Sickness” è un album a tratti eccessivo nel suo estremismo sonoro (per certi versi potremmo dire che è persino un cliché) ma tutto sommato sono gli stessi motivi per cui a qualcuno piacerà di certo.