7.5
- Band: PROJECTED
- Durata: 01:24:30
- Disponibile dal: 21/07/2017
- Etichetta:
- Rat Pak Records
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Nonostante l’album di debutto (“Human”, del 2012) fosse passato un po’ in sordina – per chi se lo stesse chiedendo: non vi siete persi moltissimo – c’era comunque una certa curiosità intorno al comeback dei Projected, supergruppo formato da membri di Sevendust, Alter Bridge e Tremonti, ovvero tre tra le band più apprezzate del folto panorama alternative metal a stelle strisce. Ad acuire la curiosità, oltre ad un silenzio di cinque anni e alla partecipazione di Morgan Rose e Mark Tremonti su una manciata di pezzi, la notizia che “Ignite My Insanity” sarebbe stato un doppio album, scelta rischiosa ma, a conti fatti, azzeccata nella misura in cui ‘obbliga’ ad un ascolto ripetuto. Simili in tutto per tutto (intro atmosferica, partenza sparata con i singoloni “Reload” e “Ignite”, saliscendi melodici a seguire) i due dischetti riescono a garantire una fruizione in sequenza scorrevole nonostante la durata monstre ed un sound in larga parte riconducibile alle band di provenienza (diciamo 70% Sevendust e 30% Alter Bridge / Creed). Da sottolineare la prestazione di John Connolly dietro al microfono, degno discepolo di Lajon Witherspoon sulle parti più urlate (“Vain”) e di Myles Kennedy su quelle più sussurate (“Faith”), senza per questo rinunciare alla sua personalità, ma in generale, tutta la band gira compatta, permettendo anche a Scott Philips e Eric Friedman, solitamente abituati a un ruolo da comprimari, di conquistare le luci della ribalta su pezzi come “Gomorrah”, “Only”, “Inhuman” e “Seconds”. Qualche passaggio meno efficace nel secondo CD (“Call Me The Devil”, “Hate You Back”) abbassa leggermente la valutazione finale ma, come detto, la scelta di un doppio album risulta alla fine vincente, consegnandoci una band che, dopo il rodaggio del debutto, sarebbe ora riduttivo definire come semplice side project. Per gli amanti di questo tipo di sonorità, un’uscita da non perdere.