7.0
- Band: PRONG
- Durata: 00:42:22
- Disponibile dal: 24/04/2012
- Etichetta:
- Long Branch Records
- Distributore: Audioglobe
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Tommy Victor – il sottovalutatissimo Tommy Victor, creatore di alcuni dei riff più belli e seminali della storia del metal – l’aveva detto: “Carved Into Stone” sarà un punto di incontro tra il post core ed il thrash metal, in piena sintonia con l’intera carriera dei Prong. Così infatti è stato. Il nuovo mastodonte del terzetto di New York in effetti unisce le due anime della band, le miscela insieme ad un flavour metropolitano ed industriale e le vomita addosso all’ascoltatore sotto forma di una caterva di riff pesanti e dissonanti. Peccato però che diversi episodi siano sottotono se presi nel contesto, risultando a tratti fin troppo facilotti, tanto da ricordare una tigre senza artigli. Fortunatamente, la maggior parte della tracklist è decisamente ben riuscita e va a recuperare addirittura il groove di “Prove You Wrong”, alternandolo con le melodie sincopate e quasi melliflue di “Cleansing”. L’inizio di “Carved Into Stone” è decisamente impattante, con dei riffoni thrash quasi exodusiani e la voce “metallica” di Victor a decantare un mondo fatto di violenza e soprusi. La sezione ritmica composta da Tony Campos e Alexei Rodriguez è precisa, secca ed affiatata. Già con la successiva e splendida “Keep On Living In Pain” il thrash si imbastardisce con melodie prepotenti di matrice post che vengono compiutamente a galla nel chorus. “Ammunition” è tanto semplice quanto riuscita, mentre la successiva “Revenge… Best Served Cold” insiste troppo su di un approccio leggerino vagamente memore dei Killing Joke. Pur riconoscendo la bontà di un ritornello immediatamente memorizzabile, dobbiamo dire che le linee melodiche ci paiono piuttosto superficiali e troppo avulse dal contesto generale, così come accade per “Put Myslef To Sleep”. Molto, molto bene invece la title track, pesantissimo mid tempo che dopo essersi imbastardito ritmicamente esplode in un refrain di rara bellezza ed intensità. In conclusione di album, appesa tra le pesanti e thrashy “Substract” e “Reinvestigate”, si adagia “Path Of Least Resistance”, che tra i brani melodici e più affini a “Cleansing” è quella più riuscita, in virtù di linee melodiche particolarmente azzeccate e coinvolgenti. Decisamente apprezzabile quindi il ritorno di Victor alla sua creatura prediletta, pur se non esente da pecche. Certo è che se siete amanti dei Prong, e segnatamente di “Cleansing”, potete tranquillamente aggiungere un punto alla votazione in calce ed acquistare “Carved Into Stone” a scatola chiusa!