PRONG – Ruining Lives

Pubblicato il 02/05/2014 da
voto
6.0
  • Band: PRONG
  • Durata: 00:41:54
  • Disponibile dal: 28/04/2014
  • Etichetta:
  • SPV Records
  • Distributore: Audioglobe

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A due anni dall’apprezzabile “Carved Into Stone” torna con una nuova release la creatura del mitico Tommy Victor, i Prong, con questo “Ruining Lives” . Un po’ come accadde ai tempi di “Rude Awakening”, il successore del loro disco più discusso, e come spesso accade anche più famoso della band, “Cleansing” (non c’è bisogno che siamo noi a spiegarvi, che “famoso” non sempre coincide con “migliore”, vero?), la band era chiamata a replicare ad un album che aveva ricevuto un buon responso dal pubblico, soprattutto in termini di vendite. Ai tempi di “Rude Awakening” francamente non andò proprio benissimo, i Prong diedero vita ad un album che non definiremmo indimenticabile a cui peraltro seguì un periodo di silenzio durato qualche anno. “Ruining Lives” è un disco che si presenta benissimo, soprattutto per la grafica e questo artwork che ci riporta alla mente quel “Beg To Differ” e in generale certe grafiche anni ’90. Stilisticamente in questo platter Tommy Victor pare che vada a prendere i pezzi che ci erano piaciuti meno e che avevamo ritenuto più facilotti del suo predecessore, e ce li riproponga infarcendo tutta la tracklist di ritornelli e refrain davvero orecchiabilissimi, ritmiche saltellanti che vorrebbero richiamarci quell’industrial che ci piace tanto, ma senza quel piglio graffiante e aggressivo che vorremmo sentire in un brano dei Prong. Ora, è evidente che ciò che ci si aspetta dai Nostri – o forse dovremmo dire solo da Tommy Victor, dato che nelle foto promozionali appare praticamente soltanto lui – non è un ritorno alle sonorità dei primissimi album, tuttavia avremmo gradito qualche episodio un po’ più aggressivo, un po’ di riff con un bel mordente, oltre a quello della titletrack o quello che apre “The Book Of Change”. Episodi come “Absence Of Light” o “Remove, Separate Self”, invece, ci hanno più che altro fatto tornare alla mente certi Static-X più spuntati o, ancor peggio, i Machine Head era “Supercharger”. Se con “Carved Into Stone” avevamo apprezzato il bilanciamento tra melodia ed aggressività, di “Ruining Lives” non apprezziamo il fatto che i Prong sembrano voler incentrare le composizioni solo ed esclusivamente in funzione di un ritornello “d’acchiappo”, che però il più delle volte non è nemmeno poi così irresistibile. Certamente questo è un disco che è rivolto solo ed esclusivamente agli estimatori del sound dei Prong dell’era “Cleansing”, tuttavia converrete con noi che i pezzi indimenticabili di questa band sono altri. Sufficienza rosicata.

TRACKLIST

  1. Turnover
  2. The Barriers
  3. Windows Shut
  4. Remove, Separate Self
  5. Ruining Lives
  6. Absence of Light
  7. The Book of Change
  8. Self Will Run Riot
  9. Come to Realize
  10. Chamber of Thought
  11. Limitations and Validations
1 commento
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