PROPAGANDHI – Less Talk, More Rock

Pubblicato il 19/05/1996 da
voto
9.0
  • Band: PROPAGANDHI
  • Durata: 00:25:49
  • Disponibile dal: 23/04/1996
  • Etichetta:
  • Fat Wreck

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Nella pur variegata scena punk rock anni ’90 poche band hanno avuto un impatto significativo come i Propagandhi, tra i primi a dettare le line guida del ‘Fat Wreck sound’ – “How To Clean Everything”, disco di debutto del 1993, è il terzo in assoluto stampato dall’etichetta di Fat Mike – per poi avviare un percorso evolutivo che li porterà nel corso degli anni a diventare una delle band di genere più apprezzate anche da chi non mastica queste sonorità. Dopo il successo del già citato esordio – ricco di spunti geniali ma al tempo stesso ancora allineato all’attitudine ‘cazzara’ del genere – già con il successivo “Less Talks, More Rock” si cambia registro e si comincia a fare davvero sul serio, già a partire dalla copertina. Se la fumettosa cover dell’esordio era stata scelta direttamente da Fat Mike, stavolta la band opta per un’immagine più vintage e mette nero su bianco il proprio pensiero (‘Animal Friendly -Anti Fascist -Gay Positive-Pro Feminist’) fin dalla serigrafia del CD, visto che negli ultimi due anni si erano trovati a ‘combattere’ dal palco contro platee di skinhead tra il pubblico. Dopo la dichiarazione d’intenti in apertura (“Apparently, I’m a ‘P.C. Fascist’ (Because I Care About Both Human and Non-Human Animals)”, ritmicamente simile ad “American Idiot” dei Green Day) il trio canadese ci spara addosso proiettili melodicamente esplosivi, che in poco più di un minuto si scagliano contro razzismo (“The Only Good Fascist Is a Very Dead Fascist”), omofobia (la titletrack, in cui Chris Hannah narra due sue esperienze con lo stesso sesso) e sfruttamento degli animali (“Nailing Descartes to the Wall/(Liquid) Meat Is Still Murder”). Tra bordate hardcore (“Rio De San Atlanta, Manitoba”) e proclami che non sarebbero dispiaciuti a Jello Biafra (“A Public Dis-Service Announcement from Shell”, comunicato stampa della Shell), gli unici momenti di tregua (“Anchorless” e “Gifts”) sono quelli in cui dietro al microfono trova posto il bassista John Samson, anima più tranquilla che infatti da lì a poco mollerà tutto per andare a fondare i The Weakerthans. Musicalmente ancora vicino allo skate-punk ma liricamente avanti luce, fornendo ai giovani analogici dell’epoca una porta sul mondo dal libretto di un CD. Al netto dell’impegno politico, comunque ancora più trasversale di altre band schierate come Anti-Flag o Pennywise, anche solo dal punto di vista musicale dopo un quarto di secolo “Less Talk, More Rock” (autoironico riferimento al fatto che la spiegazione delle canzoni durasse spesso più dei pezzi stessi) resta una pietra miliare del genere, nonché un tassello importante per una band destinata a fare la storia anche fuori dal punk rock.

TRACKLIST

  1. Apparently, I’m A “P.C. Fascist” (Because I Care About Both Human And Non-human Animals)
  2. Nailing Descartes To The Wall/(Liquid) Meat Is Still Murder
  3. Less Talk, More Rock
  4. Anchorless
  5. Rio De San Atlanta, Manitoba
  6. A Public Dis-service Announcement From Shell
  7. …And We Thought That Nation-States Were A Bad Idea
  8. I Was A Pre-teen McCarthyist
  9. Resisting Tyrannical Government
  10. Gifts
  11. The Only Good Fascist Is A Very Dead Fascist
  12. A People’s History Of The World
  13. The State-Lottery
  14. Refusing To Be A Man
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