4.5
- Band: PROPHETS OF RAGE
- Durata: 00.21.12
- Disponibile dal: 08/26/2016
- Etichetta:
- Caroline Records
- Distributore: Universal
Spotify:
Apple Music:
Non perdoneremo mai a Zack De La Rocha di aver perso la monumentale occasione della candidatura Trump per far rivivere, almeno dal vivo, i Rage Against The Machine. Morello, Commerford e Wilk se ne son fatti in qualche modo una ragione invece, assumendo Chuck D e B-Real, leggende intoccabili del mic consegnate alla storia per l’operato di Public Enemy e Cypress Hill, per dar vita in qualche modo a questo stiracchiato ‘piano B’ intitolato Prophets of Rage. “The Party Is Over” da tutto nella prima traccia, comunque lontana dal potere incendiario di qualsiasi pezzo dei RATM, per poi perdersi in una title track totalmente inascoltabile, con attori spaesati, demotivati e totalmente fuori contesto tanto da ferire chiunque abbia familiarità con l’operato sovversivo e rivoluzionario di Rage e Public Enemy: la band fa il compitino senza mai stupire, Chuck D si esibisce al rallenty e non è in grado di tirar fuori nemmeno un sincero ‘motherfucker’, B Real è completamente in difficoltà, sia quando c’è da prender le parti di Flavor Flav o di Zack De La Rocha che quando dovrebbe essere semplicemente se stesso. Anche pezzi immortali come “Shut ‘Em Down” (da “Apocalypse 91…” dei P.E., fusa con “Guerrilla Radio” dei Rage) e il mashup di “Fight the Power”/”No Sleep Till Brooklin” (Beastie Boys) hanno la stessa carica reazionaria del nu metal seriale da corporation, aggravante imperdonabile per gli attori coinvolti. Musicalmente parlando questo EP è un fallimento epocale, pari a quello degli statistici alle prese con la brexit e le presidenziali USA. Non possiamo che sperare che l’attività live migliori il loro affiatamento…