PROTEST THE HERO – Volition

Pubblicato il 29/10/2013 da
voto
8.0
  • Band: PROTEST THE HERO
  • Durata: 00:54:07
  • Disponibile dal: 29/10/2013
  • Etichetta:
  • Spinefarm
  • Distributore: Universal

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Approcciarsi ad un album e, soprattutto, alla disamina di un disco dei Protest The Hero sta diventando sempre più un’impresa piacevolmente difficoltosa, ma siamo ben felici di non riuscire a trovare parole a sufficienza per descrivere un grande album. Gettando lo sguardo, e l’orecchio, verso i trascorsi della band, ci sembra passata una vita da quando ci è capitato per le mani quel “Kezia”, disco di debutto dei Nostri che, col senno di poi, riconosciamo pieno di grandi idee e di potenziale pronto ad esplodere a mo’ di bomba ad orologeria. Poi è arrivato “Fortress”, grande album, ritenuto ancora oggi da molti il loro disco migliore, e che ha permesso loro di farsi conoscere da un pubblico ben più vasto. Poi è giunto “Scurrilous”, un disco che ha messo definitivamente in mostra gli attributi di questa band, che sotto certi aspetti si è scrollata di dosso quella nomea di band metalcore, virando verso un percorso stilistico più progressive, e anche un po’ propriamente heavy, seppure rivisitato in una chiave decisamente moderna. Se con ognuno dei precedenti capitoli della band siamo rimasti stupiti dal cambiamento e dall’evoluzione stilistica, ora ci pare evidente che questi ragazzi abbiano trovato la loro dimensione e che intendono perseguirla fino in fondo. Dunque la prima notizia è che “Volition” rappresenta forse il cambiamento meno radicale intrapreso fino ad ora dai Protest The Hero: oseremmo dire che questa è la prima volta in cui li vediamo “semplicemente” rafforzare la loro identità, anziché evolverla (o stravolgerla) ulteriormente. Ma questo tuttavia non deve fare pensare ad un’immobilismo sonoro, dato che la maturità artistica, si sa, passa anche per questo tipo di tappe: dal sapersi cioè evolvere e dall’essere sufficientemente lucidi dal fermarsi nel momento in cui si trova la dimensione più consona a se stessi. E se qualcuno tra i nostri lettori magari si starà chiedendo se i Protest The Hero sono quelli che suonano metalcore, farebbe bene ad ascoltare “Volition” per capire che mai affermazione fu più errata e, oseremmo dire, tendenziosa. I cinque canadesi infatti possono e devono considerarsi ad oggi una band progressive; certo, un progressive moderno, accessibile, ma tant’è. E c’è di meglio: questo tipo di progressive prende gli aspetti positivi del genere andandone a limare altri. Siamo ad esempio alle prese con un album composto da undici brani, dalla durata media di 4/5 minuti, dove gli onanismi solistici e strumentali sono ridotti ai minimi termini e dove, soprattutto, questi vengono messi al servizio dei brani; brani che hanno tutti una “forma canzone” senza perdersi in orpelli e lungaggini che spesso e volentieri hanno l’unico scopo di dimostrare doti tecniche – che comunque rimangono in questo caso in bella evidenza. Questi ragazzi danno piena dimostrazione di una capacità di songwriting decisamente sopra la media. Sorprende sempre più questa loro capacità di giocare con le note e i cambi di tempo, bilanciando melodia e velocità, facendole coesistere e rendendole funzionali l’una all’altra, shoccando continuamente l’ascoltatore con frenetiche aperture melodiche di una bellezza devastante. Se in precedenza si poteva appuntare ai Nostri di non sfruttare a pieno la loro capacità di scrivere belle melodie, sommergendole sotto a valanghe di note, questa volta viene dato pieno respiro a refrain melodici che rimarrebbero incollati al cervello del più insensibile degli ascoltatori. Come al solito, è maiuscola la prova dietro al microfono del funambolico Rody Walker, intenso, rabbioso ed evocativo, tecnicamente ineccepibile e di cui non ci stancheremo mai di tessere le lodi. La coppia d’asce Hoskin – Millar ci fornisce una prestazione sopra le righe e, insieme al bassista Mirabdolbaghi, sembrano suonare come un unico strumento, intrecciandosi in continuazione in mirabolanti acrobazie. Il quarto album in studio dei Protest The Hero vede anche il loro primo cambio di line-up, “Volition” è stato registrato infatti nientemeno che da “un certo” Chris Adler dei Lamb Of God, che fa un lavoro straordinario dietro alle pelli, con la sua consueta precisione chirurgica (ovviamente questa era una soluzione provvisoria e la band ha già ingaggiato Mike Ieradi dei The Kindred). Fate largo dunque ai Protest The Hero, “Volition” vuole assolutamente entrare nei vostri cervelli e anche nelle top ten di fine anno. Verrebbe da dire “in costante miglioramento”, ma forse sarebbe più opportuno dire “in costante consolidamento”.

TRACKLIST

  1. Clarity
  2. Drumhead Trial
  3. Tilting Against Windmills
  4. Without Prejudice
  5. Yellow Teeth
  6. Plato’s Tripartite
  7. A Life Embossed
  8. Mist
  9. Underbite
  10. Animal Bones
  11. Skies
14 commenti
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