8.5
- Band: NAPALMED , PSYCHOFAGIST
- Durata: 00:31:44
- Disponibile dal: 07/03/2013
- Etichetta:
- Fobofile Productions
- Memorial Records
Spotify:
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Dove sta la straordinarietà degli Psychofagist? Dove si annida quel seme di lucida follia che li spinge ogni volta oltre i confini, alla ricerca del modo più malvagio e doloroso di mettere in musica il rumore? Da dove nasce quella scintilla geniale che – accoppiata ad una tecnica esecutiva superba – permette loro di essere senza dubbio la miglior band estrema italiana e una delle nostre eccellenze a livello mondiale? Probabilmente non lo sapremo mai. Fatto sta che i novaresi ancora una volta si sono superati. Se l’esordio era già un ottimo concentrato di death destrutturato, “Il Secondo Tragico” ampliava lo spettro sonoro della band, aggiungendo chiare influenze hardcore (inteso nelle proprie accezioni post- e math-) ed un flavour jazz blues pazzesco. Ora, con il terzo “Songs Of Faint And Distortion”, viene ampliata quella faglia musicale estrema che potremmo semplicisticamente catalogare come noise che, sovrapposta alle strutture visionarie ed “escheriane” proprie della musica del combo, porta il sound ai confini della realtà, ponendo come già detto gli Psychofagist ai vertici assoluti della scena estrema mondiale. Per dare forma e sostanza ad una visione tanto apocalittica, Marcello Sarino e soci hanno chiesto ed ottenuto il fondamentale apporto dei Napalmed, leggendario trio ceco dedito al rumorismo e ad ogni forma di sperimentazione non convenzionale in tale ambito. Come avrete già notato, infatti, il lavoro esce a nome Psychofagist W/ Napalmed. Le due band vanno in effetti messe sullo stesso piano, in quanto il peso specifico di ognuna nell’economia dei brani é veramente enorme. Come già anticipato nel track by track pubblicato su queste stesse pagine, “Songs Of Faint And Distortion” é un concentrato deviato di grindcore, death metal, hardcore evoluto, free jazz, industrial noise e powerviolence, il tutto miscelato con una sapienza da alchimisti che permette al prodotto finito di risultare coeso ed inattaccabile. Tra le dieci tracce presenti spicca per carisma ed autorevolezza “Song Of Faint”, sette minuti abbondanti dove si parte da un drone doom catacombale per evolvere in maniera improvvisa verso un hardcore schizzatissimo e ritmicamente imponente, grazie soprattutto al lavoro di Federico De Bernardi Di Valserra dietro le pelli. Altra traccia decisamente fuori dai canoni dei Nostri é “Digression Into Distorsion”: lenta, mefitica, sciamanica, appesa tra i Neurosis di “Through Silver In Blood” e gli Esoteric di metà carriera. Il resto della track list passa dal groove dell’iniziale “Blankness.Reigns.Supreme” al remix powerviolence di “Unique.ElectroniX.Forms”; in mezzo troviamo passaggi death-grind sempre sorprendenti, stupri digitali di una violenza sconsiderata, death metal enorme e destrutturato, hardcore evoluto che flirta con il jazz più libero ed anarchico e chissà cos’altro. L’incontro tra le strutture basso-centriche create da Sarino e l’effettistica dei Napalmed genera mostri sonori che vanno oltre ogni più oscuro incubo, permettendo a “Songs Of Faint And Distortion” di ergersi ad alfiere di una contaminazione sonora che qui trova uno dei propri apici assoluti. Siamo certi che le due band non potessero fare meglio di così e l’album é la fotografia nitidissima di due culture musicali diverse che trovano un punto d’incontro ed un equilibrio praticamente perfetto. Ascolto faticoso ma gratificante e soddisfacente come pochi. Unici, immensi, straordinari Psychofagist.