7.0
- Band: PSYCHOTIC DESPAIR
- Durata: 00:40:16
- Disponibile dal: 04/03/2013
- Etichetta:
- Buil2kill Records
- Distributore: Audioglobe
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Dove ci portano gli Psychotic Despair, giunti alla soglia del fatidico terzo album, solitamente grande prova del nove per tutte le band? “Words For Empty Spaces” segue a circa tre anni di distanza il valido “Personal Identity” e segna in qualche modo una piccola svolta musicale, inevitabile passo per ogni realtà che non vuole rischiare di arenarsi sulle formule di partenza. Appare subito evidente all’ascolto un sound più variegato, in virtù di una più affinata tecnica e soprattutto di un maggior affiatamento tra il gruppo; una rinnovata coesione che riveste di nuove vibrazioni il progetto. Oggi più che mai la definizione “death-grind” appare azzeccata per la formazione ceca (in cui però milita l’italianissimo Adriano Neri al basso), visto che il sound trae influenze in maniera equa sia dalla sfera death metal che da quella grindcore, offrendo poi ulteriori sfumature – ora hardcore, ora persino techno-death – che vanno ad arricchire notevolmente lo spettro sonoro su cui i brani si muovono. Un tempo vedevamo i Nostri come uno dei tanti esponenti di quella florida e ignorantissima scena grindcore per cui la Repubblica Ceca è ormai celebre negli ambienti underground, ma oggi ci sembra ovvio che gli Psychotic Despair stiano puntando a qualcosina in più. Le sonorità sono maggiormente calcolate, più fini e distinte rispetto al passato; Adriano Neri propone parecchie finezze al basso, il guitar-work abbraccia continuamente spunti di varia estrazione e, in generale, i brani seguono solo a tratti uno sviluppo regolare. Pur non volendo ancora mettere il gruppo sul loro stesso piano, ultimi Napalm Death, Cephalic Carnage e Antigama appaiono i termini di paragone più consoni per definire quanto udibile su “Words…”. L’unica vera pecca del disco è rappresentata dalla sua durata, forse un po’ eccessiva, considerato sia il genere suonato, sia la maestria nel songwriting, che non sempre è sui livelli cari a uno Shane Embury. Comunque, risultano chiari i passi in avanti compiuti dai Nostri, che, ora che hanno trovato uno stile ideale all’interno del quale muoversi, devono soltanto mettere ulteriormente a fuoco la loro formula compositiva per lasciare definitivamente un ottimo ricordo.