7.0
- Band: PSYCROPTIC
- Durata: 00:07:46
- Disponibile dal: 27/11/2020
- Etichetta:
- Agonia Records
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Che agli Psycroptic non piaccia troppo stare con le mani in mano è cosa piuttosto chiara ormai, visto la loro costante uscita sul mercato discografico nei venti anni suonati di attività con ben sette album ufficiali e qualche uscita minore, come appunto il nuovo “The Watcher Of All”. L’eco dell’ultimo full, pubblicato due anni fa per Prosthetic Records, risuona ancora forte in realtà grazie alla bontà del materiale in esso contenuto, ma sembra che – in anticipazione di una nuova uscita di rilievo – la band abbia intanto deciso di celebrare la nuova unione con Agonia Records pubblicando questo EP di due tracce. Si parte con “A Fragile Existence”, canzone introduttiva che possiede un leggero alone atmosferico capace di ammantare sin da subito il pesante sostrato delle distorsioni secondo uno stile già sperimentato e perfezionato dal combo nel corso degli ultimi lavori, ed esposto oggi con una scioltezza al solito impressionante. Come sempre, a colpire nel segno è l’estrema fluidità con cui i fratelli Haley affrontano il loro intricatissimo songwriting, grazie ad arrangiamenti repentini ed un riffing fulmineo che non lascia fiato o momenti di resa fino al ritornello, momento più disteso su cui anche la voce di Peppiatt può esplorare soluzioni più melodiche rispetto al solito stile arcigno normalmente utilizzato. La titletrack invece si incendia su un riff thrash velocissimo che sfocia successivamente in blastbeat e sfuriate di doppia cassa a profusione mostrando, se ce ne fosse bisogno, quanto ancora sia vivace e dinamica la creatività che muove i motori di questa agguerrita formazione australiana: dopo tutto questo tempo, rimanere interessanti nei confini di un genere associabile alla concezione ‘technical’ non è cosa scontata, e constatare la grande padronanza con cui si unisce questo concetto ad una visione più ‘cool’ e meno circoscritta rende lo sforzo ancora più gradevole. Prendiamo quindi “The Watcher Of All” come una momentanea dimostrazione di salute circa la gestazione di un nuovo album per loro, sperando che questi due brani, equilibrati nel mostrare le diverse sfaccettature che la band sa affrontare, siano un auspicio promettente per il prossimo futuro.