PUGNALE – Purified In Emptiness

Pubblicato il 15/12/2023 da
voto
7.0
  • Band: PUGNALE
  • Durata: 00:18:00
  • Disponibile dal: 13/11/2023
  • Etichetta:
  • Shove Records
  • Violence In The Veins

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“Purified In Emptiness” dei Pugnale si presenta con una copertina che, da vicino, rivela uno spietato cappio, preludio a un’esperienza sonora senza compromessi. Dietro questa rappresentazione del vuoto esistenziale si nasconde una ferocia inaspettata, un’esplorazione interessante ma ancora incompleta delle tenebre narrata attraverso un linguaggio sonoro tanto feroce quanto mutevole.
Quest’ultimo lavoro della band italiana, che intreccia grindcore, black metal, crust punk e noise, rappresenta un passo avanti per complessità rispetto al precedente “Throne Of Laments”.
Se il primo era caratterizzato da una violenza sonora frontale prevalente nel grindcore, “Purified In Emptiness” mostra un equilibrio maggiore tra i generi, creando un mosaico più completo e donando maggiore profondità all’intera opera.
Nonostante la commistione variegata e stratificata dei generi, la band riesce a trovare coerenza e sinergia nel concetto centrale di nichilismo esistenziale. Ogni elemento contribuisce a dipingere un quadro tetro ma ribollente di rabbia. Le sonorità cupe delle chitarre elettriche, evocative del black metal più atmosferico, unite ai ritmi serrati e all’intensità generale del grindcore, dipingono durante l’ascolto immagini di tetra distruzione.
Queste sonorità claustrofobiche rimandano chiaramente e a più riprese al lavoro dei Full of Hell, e in particolare “Full of Hell & Merzbow”, esacerbando l’intensità del grindcore attraverso il filtro del noise. Effetti sonori graffianti e caotici emergono infatti più volte nel corso dell’album, trascinando l’ascoltatore in un vortice di oscurità che lo priva del conforto della realtà.
I brevi e frammentari testi delle canzoni accentuano questo senso di sconforto: poche parole, ripetute e cadenzate all’interno dei brani, contribuiscono a creare un’opera ermetica e oscura. Nonostante la brevità dell’album, i Pugnale tracciano un viaggio intenso, seppur non completo, attraverso sonorità in continua evoluzione, mostrando di volta in volta la loro parte più riflessiva, alternata a quella più aggressiva e carica.
“Cult of Silence” e “Hanged in Chains” creano un’introduzione esplosiva, unendo l’intensità della voce, un urlo stridente che ben si abbina al resto degli strumenti, in particolare alle atmosfere gelide della chitarra elettrica. “Betrayal of Flesh” rappresenta un’evoluzione in violenza acustica, premendo l’acceleratore sul grindcore rispetto alle precedenti tracce, con una maggiore intensità di batteria e voce. “Love is the Law” offre un cupo intermezzo ambient, preparando il terreno per “Forbidden Fruits Of Deathlessness”.
Al di là dell’influenza dei Full of Hell, che pervade il resto dell’album, qui il ritmo più lento ma comunque cupo e atmosferico richiama i The Body.
Dopo questa breve parentesi, la seconda metà dell’album recupera gradualmente in intensità, con picchi notevoli in “Becoming Annihilation”, “Exhumed Tortured Rests”, e “Burial Wounds”. L’altro intermezzo, “Novena IV”, aggiunge varietà al sound grazie a effetti sonori dal suono sinistro e graffiante che evocano la caotica e fortemente atmosferica discesa nel noise di “Hagbulbia” dei Portal.
La traccia finale, “Unto the Black Flame”, chiude l’album con un’ulteriore crescita di carica sonora che sfocia in sonorità noise simili alla traccia precedente, ma qui lascia una sensazione di generale incompiutezza.
“Purified In Emptiness” colpisce per la capacità di trasmettere in modo travolgente l’insensatezza della vita e il vuoto esistenziale. L’azione concertata di generi musicali diversi crea un disegno decisamente annichilente. Tuttavia, con il suo minutaggio ridotto all’osso, diciotto minuti, questo lavoro resta un abbozzo ben disegnato di idee che meritano una realizzazione più completa e indipendente rispetto alle influenze di altre band. Alla fine dell’ascolto, si ha l’impressione che non tutte le strade di questo interessante percorso di annientamento totale siano state percorse e che il finale dell’album, un crescendo di intensità che tronca gelidamente l’ascolto, non sia altro che il preludio di una devastazione sonora ancora più drammatica.

TRACKLIST

  1. Cult Of Silence
  2. Hanged In Chains
  3. Wretched Deprivation
  4. Betrayal Of Flesh
  5. Love Is The Law
  6. Forbidden Fruits Of Deathlessness
  7. Becoming Annihilation
  8. Exhumed Tortured Rests
  9. Novena VI
  10. Burial Wounds
  11. Unto The Black Flame
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