7.0
- Band: PUTRIDITY
- Durata: 00:24:14
- Disponibile dal: 17/05/2011
- Etichetta:
- Willowtip Records
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Abbiamo un’ottima notizia: a tre anni da “Mental Prolapse Induces Necrophilism”, i torinesi Putridity ritornano finalmente sulle scene; poche novità all’orizzonte, ma ancora una volta ci troviamo al cospetto con una valanga di sana, coinvolgente e amatissima ignoranza! Anzi, una novità c’è, ed è rappresentata dal fatto che i nostri hanno “strappato” un contratto con la Willowtip Records e questo speriamo che possa dare loro un po’ di visibilità in più. Per quanto riguarda la musica suonata invece, è tutto come prima, e forse anche meglio. Come è facile intuire scorrendo anche solo i titoli delle canzoni che lasciano ben poco spazio alle interpretazioni, i nostri si cimentano in un death metal marcio e putrefatto, alla Disgorge per intenderci, ed hanno l’enorme pregio di riuscire a mantenere sempre alta l’attenzione di chi ascolta – complice anche una durata dei brani adatta al genere suonato. Catastrofici rallentamenti, mai tirati troppo per le lunghe e con quel pizzico di orecchiabilità – che non fa di certo male – fanno da contraltare ad efferate e velocissime sfuriate di adrenalina, il tutto impreziosito da un riffing frizzante, energico, incalzante e intelligente. In un momento in cui chi suona death metal sembra essere preoccupato soltanto a sfoggiare il più possibile la propria tecnica sparando assoli alla velocità della luce, questi ragazzi ci dimostrano che si può avere un buon bagaglio tecnico al servizio di musica concreta, che magari non sarà nulla di nuovo, ma che sicuramente piacerà agli amanti del genere. Ora, provate a dire che, con gruppi come Septycal Gorge, Vomit The Soul e appunto Putridity, in Italia non ci sono gruppi validi.