6.5
- Band: PUTRIDITY
- Durata: 00:12:56
- Disponibile dal: 07/07/2023
- Etichetta:
- Willowtip Records
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Chi non muore si rivede, dice il detto, ed è per noi un piacere ritrovare i Putridity dopo tanti anni di assenza. A livello discografico, il gruppo di origine piemontese era fermo al 2015, anno della pubblicazione dell’ottimo “Ignominious Atonement”, e da allora si sono susseguiti alcuni cambi di line-up attorno al chitarrista e leader Andrea “Ciccio” Aimone. Oggi i death metaller italiani si presentano quindi con una formazione ampiamente rinnovata, ma la vera novità resta questo “Greedy Gory Gluttony”, EP che anticipa un nuovo album intitolato “Morbid Ataraxia”.
Anche nel 2023, si può dire che i Putridity si confermino un progetto dalla singolare vena creativa, fatta di strutture, riff, tecnicismi e ritmiche a volte a dir poco impensabili, uniti per tracciare un percorso zigzagante, spesso estremamente tortuoso, sincopato e allo stesso tempo di grande, spaventosa coerenza. Sono in verità solo due gli episodi inediti presenti sul mini – l’opener “Adipocere Retribution” e “Molten Mirrors of the Subjugated” – mentre il resto della breve tracklist è composta da due brani del repertorio degli esordi, opportunamente ri-registrati, e da una efficace cover di “Ecstasy in Decay” dei maestri Cannibal Corpse.
Focalizzandoci sul nuovo materiale, è il caso di ribadire come il gruppo non abbia affatto cambiato indirizzo stilistico: certo, sarà difficile superare i livelli dell’ultimo full-length, i cui picchi atmosferici/tonali – ottenuti ampliando lo spettro sonoro e la gamma di riff per enfatizzare le traiettorie più contorte e deviate della proposta – rappresentano a oggi l’apice della carriera della formazione, ma entrambe le nuove tracce sanno avventarsi sull’ascoltatore con esemplare impeto, inventandosi puntualmente dei piani percussivi assurdi e una costruzione sonora che come sempre affascina per follia e dinamica. Come al solito, tutto è giocato su un progressivo accumulo di tensione e su calibratissimi rilasci emotivi, squarci di groove che spezzano continuamente l’andatura per poi rilanciare la musica verso nuove inquietanti espressioni. Un ascolto che lascia sfiniti e traboccanti di ebbrezza; un suono, quello dei Putridity, che si conferma un magma tumultuoso, subito riconoscibile a dispetto della rivoluzione in line-up. Aspettiamo con curiosità il nuovo album.