PYRAMAZE – Bloodlines

Pubblicato il 17/06/2023 da
voto
7.0
  • Band: PYRAMAZE
  • Durata: 00:44:21
  • Disponibile dal: 23/06/2023
  • Etichetta:
  • AFM Records

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Avevamo visto come i Pyramaze con l’album “Epitaph” avessero in qualche modo virato la propria direzione musicale verso uno stile decisamente meno prog, con brani alquanto diretti e ricchi di orchestrazioni. Con questo nuovo lavoro, intitolato “Bloodlines”, la metamorfosi assume ormai la sua forma più completa: il loro stile power/prog, che era in qualche modo il loro marchio di fabbrica, lascia ora il posto ad un metal/rock melodico, assai ricco di orchestrazioni, tanto che in tal senso l’apporto del tastierista Jonah Weingarten assume un ruolo di primissimo piano nell’attuale economia del sound della band. Ci sono anzi persino due tracce interamente orchestrali, ovvero la title-track e la conclusiva “Wolves Of The Sea” ma, in generale, tutti i brani sono permeati dalle sonorità avvolgenti concepite appunto dal musicista statunitense.
Ampio spazio dunque per le melodie, con delle canzoni incentrate su refrain fortemente catchy, come “Taking What’s Mine”, “Fortress”, “Broken Arrow”, “Even If You’re Gone” o “Stop The Bleeding”, al punto da risultare nella maggior parte dei casi persino alquanto radiofoniche.
Certo, i brani mantengono tutto sommato un approccio grintoso e una ritmica alquanto vivace, che nel complesso tuttavia ci sembra di poter continuare a considerare metal fino ad un certo punto: talvolta, come ad esempio in “Stop The Bleeding” in maniera più evidente, sono talmente preponderanti le orchestrazioni rispetto alle chitarre, che abbiamo per un attimo persino stentato a credere che la produzione fosse stata curata dallo stesso Jacob Hansen il quale, oltre che chitarrista del gruppo danese, è anche un produttore di riferimento per molte band metal. Si riscontra appena qualche timido tentativo di introdurre qualche piccola variazione più complessa a livello ritmico, come nella parte iniziale di “Taking What’s Mine” o qualche cambio tematico in “The Mystery”. Davvero ridotta al minimo la presenza di assoli (a favore piuttosto di qualche intermezzo atmosferico), affidati perlopiù a guest, ovvero Tim Hansen (figlio di Kai, noto chitarrista di Helloween e Gamma Ray) in “The Midnight Sun” (peraltro una delle tracce meno brillanti), nonchè Andrew Kingsley (Unleash The Archers) e Olof Mörck (Amaranthe) nella stessa “The Mystery”, i quali si alternano con un assolo di Weingarten. Un’ulteriore ospite è Melissa Bonny (Ad Infinitum/The Dark Side Of The Moon), la quale duetta con Terje Harøy (autore, si evidenzia, di performance davvero straordinarie in tutto l’album), nel brano “Alliance”, una ballata per piano e orchestrazioni, che non sfigurerrebbe in un musical o in qualche film della Disney.
Insomma, i Pyramaze ormai sono una band alquanto diversa da quella che conoscevamo e in tutta sincerità non ci entusiasma questa loro scelta, perchè da musicisti di questo livello tecnico non dispiacerebbe ascoltare anche della musica appena più ‘sofisticata’. Obiettivamente, però, non possiamo non riconoscere come il disco sia accattivante, con un sound fresco e con almeno cinque-sei canzoni davvero di alto livello, per cui non ci stupiremmo se poi effettivamente dovesse consentire alla band di registrare una significativa svolta in termini di notorietà e successo.

TRACKLIST

  1. Bloodlines
  2. Taking What's Mine
  3. Fortress
  4. Broken Arrow
  5. Even If You're Gone
  6. Alliance
  7. The Midnight Sun
  8. Stop The Bleeding
  9. The Mystery
  10. Wolves Of The Sea
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