7.0
- Band: PYREXIA
- Durata: 00:24:31
- Disponibile dal: 10/12/2021
- Etichetta:
- Unique Leader
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Se c’è una cosa di cui rendere giustizia ai Pyrexia è che quella stima e quel minimo di fama di cui è permeato il loro nome se le sono guadagnate con una carriera sincera e generosa. Tra i tanti gruppi death metal emersi dal circuito newyorkese agli inizi degli anni Novanta, quello guidato da Chris Basile non è certo il più quotato, complice soprattutto oltre un decennio di silenzio o di uscite poco felici dopo la pubblicazione del classico “Sermon of Mockery”. Negli anni Duemila il percorso della band ha invece preso una piega più costante e intraprendente, producendo lavori discreti, sempre in fondo legati a quel NY death metal dalle varie sfumature che ha affascinato a lungo i fan della prima ora, alimentando il piccolo culto della formazione. Il nuovo “Gravitas Maximus”, in uscita ancora una volta per Unique Leader, permette di cogliere il buon affiatamento raggiunto dal quintetto nell’ultimo periodo, offrendoci un altro esempio di death metal ignorante venato di elementi slam e hardcore, su cui si stagliano le ieratiche declamazioni del frontman Jim Beach. È già da qualche tempo che i Pyrexia si sono spostati su sonorità leggermente più moderne, spesso evitando di confrontarsi direttamente con lo stile del debut e con quella scuola Suffocation alla quale a lungo sono stati accostati; proprio come i lavori precedenti, nel suo insieme “Gravitas Maximus” dispensa un sound più groovy e possente, con tanto di breakdown disseminati qua e là per risolvere le parentesi maggiormente contorte e dare via libera al pogo.
Complice una durata complessiva molto breve – appena ventiquattro minuti – e una produzione pompatissima, gli sforzi della band si fanno apprezzare nonostante qualche passaggio a vuoto (vedi una traccia senza capo né coda come “Rule of 2”); la tracklist si caratterizza per l’andamento oscillatorio, la sezione ritmica dialoga fitta con le chitarre e pezzi come “Apostles to the Grave”, “Pawn to King” e “Bludgeoned by Deformity” (la quale potrebbe tranquillamente appartenere ai Dying Fetus) finiscono presto per prendere il volo, lasciando immaginare autentiche carneficine in concerto.
A conti fatti, visione di insieme e concretezza non mancano ai Pyrexia di “Gravitas Maximus”: grazie anche a qualche strizzata d’occhio a un pubblico più giovane, per Basile e compagni questa nuova prova in studio potrebbe rappresentare la definitiva occasione per riaffermarsi.
