• Band: PYREXIA
• Durata: 00:23:41
• Disponibile dal: 06/06/2023

Con “System of the Animal 25” i Pyrexia cercano di rivisitare e rivalorizzare il loro passato, dando alle stampe una versione ri-registrata del loro secondo album, originariamente pubblicato nel 1997. Con la prima edizione fuori catalogo da tempo (anche se una ristampa è uscita una decina di anni fa), questa rilettura può essere anche vista come un modo da parte della death metal band statunitense di avere pieno controllo e nuovi diritti su un capitolo tutto sommato importante della sua discografia, a maggior ragione dopo che recenti prove come “Unholy Requiem” e “Gravitas Maximus” hanno riportato il nome Pyrexia sulla bocca di un po’ di appassionati. Il venticinquesimo anniversario della pubblicazione di “System of the Animal” viene quindi celebrato con una rivisitazione che – tramite una produzione indubbiamente più moderna – pare avere l’obiettivo di sottolineare e di portare all’attenzione di potenziali nuovi fan l’originaria vena hardcore di Chris Basile e soci, in un periodo in cui il deathcore e sonorità affini stanno riscuotendo ampio successo tra le nuove generazioni.
Il secondo album dei Pyrexia può in effetti essere visto come uno dei primi tentativi di unire mondi death metal e hardcore, con soluzioni più groovy e mosh sovente chiamate a occupare gli spazi fra quegli spunti più vicini a quel death metal di matrice Suffocation per cui il quartetto si era fatto segnalare agli esordi. Oggigiorno i Pyrexia sostengono che il disco fosse ‘avanti’ per l’epoca e che il loro pubblico non fosse ancora pronto per un mix di questo tipo: vi è probabilmente un fondo di verità in queste affermazioni, ma bisogna anche considerare come l’album in sé non sia mai stato esattamente clamoroso dall’inizio alla fine. Certo, dal vivo alcuni di questi brani fanno da sempre la loro figura, ma nella tracklist si rintracciano anche cambi di registro un po’ forzati e, in generale, un songwriting che non brilla per chissà quale ingegno a livello di riff e strutture. Un discorso analogo potrebbe essere fatto per certi lavori di quel periodo firmati dai concittadini Internal Bleeding, mentre bisognerà aspettare i Dying Fetus e capolavori come “Killing On Adrenaline” e “Destroy The Opposition“ per vedere espresso al top tutto il vero potenziale di questa particolare visione musicale.
In ogni caso, per chi ha sempre seguito la carriera del gruppo, “System of the Animal 25” può essere visto come un’appendice da cui magari ripartire per riscoprire la prima parte di carriera dei newyorkesi. Anche coloro che non hanno grande familiarità con i Pyrexia potrebbero inoltre trovare qualcosa di buono in questa ventina di minuti: del resto, una band che prova a unire All Out War e Suffocation non si sente tutti i giorni nemmeno oggi.