QUADVIUM – Tetradōm

Pubblicato il 21/05/2025 da
voto
7.0
  • Band: QUADVIUM
  • Durata: 00:36:58
  • Disponibile dal: 30/05/2025
  • Etichetta:
  • Agonia Records

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Progetto dalle connotazioni abbastanza particolari, questo dei Quadvium: si tratta infatti di una collaborazione anelata da tempo dai diretti interessati tra due virtuosi del basso death metal – e non solo – ovvero Steve Di Giorgio (Sadus, Death, Testament le band più note in cui ha militato) e Jeroen Paul Thesseling, sicuramente meno famoso ma assai apprezzato pure lui per le partecipazioni a vario titolo nelle line-up di Obscura e Pestilence. Assieme a loro due ci sono il chitarrista e sound designer Eve (nonché produttore di questo esordio discografico) e Yuma van Eekelen alla batteria.
Il loro primo disco assieme, intitolato “Tetradōm”, si infila nell’ampia fetta del mercato progressive metal dedicata alla musica interamente strumentale, andando in questo caso ad abbracciare rimandi fusion e qualche spunto affine al death metal progressivo più raffinato e sperimentale. Non stiamo parlando di un disco ad altissima carica di sperimentazione, né per forza imperniato su un tecnicismo esagerato e difficile da comprendere. Piuttosto, Di Giorgio e Thesseling si sono concentrati sul creare vere e proprie canzoni, facendo interagire le specificità dei loro strumenti e del loro modo di suonare, evitando di prendersi troppe licenze, nel verso di suoni folli o difficilmente intelligibili.
Gli amanti del basso e soprattutto delle sue derive in senso estremo – ma mai troppo aggressivo – potranno ben riconoscere il tipico tocco dei due musicisti, alle prese con composizioni dal taglio mistico, riflessivo, eppure dotate di una certa spinta, di un suono rotondo e dalle molteplici angolature, a volte dilatato, in altre occasioni più urgente.
Restando su connotazioni saldamente metal ma non propriamente iperfrequentate, l’accostamento più facile da fare per i contenuti di “Tetradōm” è quello appunto del death metal progressivo anni ’90, elidendo le sue componenti più ruvide. Sono quindi percettibili gli echi di Death, Atheist e, su tutti, Cynic, evocati per il suono in sé e a maggior ragione per l’alone metafisico, di stacco dalla realtà che l’esordio dei Quadvium riesce a suscitare. Scontato rimarcarlo, visto che prendono a piene mani dallo scenario musicale appena menzionato, anche l’eco dei migliori Obscura filtra nelle diverse tracce, e non poteva essere altrimenti.
Chi scrive ammette di non essere particolarmente amante di questo tipo di operazioni, trovandole mediamente un po’ freddine, per quanto tecnicamente inappuntabili. Nel caso specifico, l’impressione è quello di un lavoro curato e, nonostante la particolarità della line-up e della costruzione dei brani, c’è una relativa scorrevolezza a tenere in piedi tutta l’operazione e a non farla diventare interessante solo per fanatici del basso.
Le integrazioni di sound designing e di chitarra riempiono bene il flusso sonoro, dandogli brillantezza e poca prevedibilità, evitando allo stesso tempo di sfociare in labirinti di note difficili da seguire. Certo, a tratti il tutto può sembrare un esercizio di stile, una lunga jam session preparatoria di qualcosa di un filo più ‘umano’ e concreto.
Però “Tetradōm” rimane mediamente gradevole per tutta la sua – non eccessiva – durata, giustificando appieno le energie messe in campo da questi due stimati musicisti. Non per tutti, ma nel complesso promosso.

 

TRACKLIST

  1. Moksha
  2. Náströnd
  3. Apophis
  4. Ghardus
  5. Adhyasa
  6. Sarab
  7. Eidolon
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