QUEENS OF THE STONE AGE – …Like Clockwork

Pubblicato il 06/06/2013 da
voto
7.5

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Reduci da un ultimo album quantomeno controverso, come “Era Vulgaris”, che aveva fatto storcere il naso non a pochi, ecco ritornare il nome Queens Of The Stone Age, creatura del maestro Josh Homme, personaggio ormai onnipresente quando si parla di rock’n’roll americano. Indiscutibile è infatti il suo status, prova per la quale ritroviamo le sue amicizie artistiche sempre presenti in ogni sua produzione, e il suo faccino in molte delle produzioni degli amici stessi. Progetti paralleli a parte, presto disponibile (4 giugno) il nuovo “…Like Clockwork” dei Queens Of The Stone Age. Il chitarrista Dean Fertita e il bassista Micheal Shuman, già nella band dal tour 2007 di supporto ad “Era Vulgaris”, sono ormai membri fissi e sono presenti in tutto l’album. Joe Castillo, batterista storico, ha invece abbandonato recentemente la band sostituito dal nuovo Jon Theodore (eccezionale batterista dei Mars Volta), che però suona solo nell’ultima traccia del disco.  Dave Grohl suona, come in “Songs For The Deaf”, per tutto il restante materiale. Insieme al leader dei Foo Fighters ritroviamo le collaborazioni (alcune ormai di rito) di Mark Lanegan, Trent Reznor, Alain Johannes,  Alex Turner (Artic Monkeys), il bassista storico Nick Olivieri, Jack Shears degli Scissor Sisters, Brody Dalle e Sir Elthon John. Le chicche non finiscono qui. Il nuovo lavoro è arricchito a livello visuale dai cortometraggi dell’artista visuale Boneface, lavori video-fumettistici di un calibro veramente affascinante. Insomma, “..Like Clockwork” si presenta in maniera piuttosto succulenta, addirittura in anticipo rispetto ai tempi, per volontà dello stesso Homme, per fare in modo che la data d’uscita fosse precedente alla loro performance al Download Festival 2013. Cominciamo col dire che, dati gli ultimi lavori, i deaf-fan non possono certo ritrovare la potenza di quel capolavoro che era stato il terzo album, anzi, qui viene proprio canonizzato, come un fine meccanismo di orologio, quello che è il nuovo sound presente negli ultimi due lavori, sdoganatisi completamente dall’ottica post-Kyuss. “Keeps Your Eyes Peeled” è un’opener atipica, acida, eppure così tanto vicina al sound tipico dei Queens Of The Stone Age, quel tipico matrimonio di grezzo e raffinato che ti guarda con occhio sornione eppure sempre carico di charme. “I Sat By The Ocean” è quanto più vicino all’anthem West Coast che uno come Homme poteva permettersi di dichiarare; il groove è sempre coinvolgente, anche con questa vece di sorriso latente dipinta sul suo volto. “The Vampyre Of Time And Melody” piano e voce da bar texano, con biliardo e Budweiser, e parallelamente simile alle linee di Davied Bowie. E appena si aprono le tende rosse entrano gli altri musicanti, con un brio – mai eccessivo – quasi misterioso, eppure da rock ballad romantica che si preoccupa di non essere troppo esplicita nella sua dichiarazione di intenti. “If I Had A Tail” è quasi blues, dalle liriche e dal giro di basso, sempre intervallato dagli stacchi tipici del repertorio Queens Of The Stone Age. “My God Is The Sun” è forse la più paragonabile a qualcosa da “Songs for the deaf”. Vera hit da best of. “Kalopsia” presenta anche l’amico Trent Reznor, già presente in “Era Vulgaris”, anche se la song non era stata inserita nel prodotto finale. Qui c’è un’ottima contaminazione tra le rispettive vicende, in particolare il post-industrial degli How To Destroy Angels. “Fairweather Friends” invece è una festicciola nella quale sono invitati un po’ tutti. “Is Anybody Out There?” Paradossalmente sì. E’ pieno, stracolmo di ospiti. E che ospiti: Sir Elthon John, Trent Reznor, Nick Oliveri, Mark Lanegan, Alain Johannes, Brody Dalle. Con nomi di questo calibro forse ci si aspetta un capolavoro incredibile di mescolanze, cambi, passaggi intricati, chissachecosa insomma. Ma, continuando a proseguire nel tentativo di omogeneità di “..Like Clockwork”, la sua precisione è proprio nel gusto raffinato e ricercato che il sound della creatura di Homme è riuscita a ritagliarsi, dopo l’abbandono dello stoner delle radici. Il pezzo è comunque un grande pezzo: certo, è da considerarsi come un mero divertissement, ma scorre piacevolmente. “Smooth Sailing”, con Jack Shears degli Scissors Sister, è un pezzo quasi indie, ormai lontano anni luce dalle canzoni per i sordi. “I Appear Missing” è uno dei momenti più rappresentativi di questo disco. Il singolo, accompagnato dalla magistrale parte visuale, riesce a racchiudere molta dell’identità rappresentativa di questo orologio. La title-track “…Like Clockwork”, che presenta il neoarruolato alla batteria, chiude in maniera pacata ma brillantemente arrangiata il lavoro. Il labor limae negli arrangiamenti è notevole, come ci si aspettava da un compositore del calibro di Homme (sdoganatosi completamente dalla sua figura meramente chitarristica; lo abbiamo trovato persino al basso con Grohl e Reznor nel DVD “Sound City”), e l’intento di definire il nuovo sound della sua creatura era ormai chiaro da un paio di album. Qui, forse, è riuscito con questo lavoro di cesello, a mettere d’accordo tutti, senza gridare al miracolo. In questo ultimo lavoro si trovano infatti quelli che sono gli elementi tipici del sound Queens Of The Stone Age, rivisitati e canonizzati in una veste che definisce il loro status di band di culto.

TRACKLIST

  1. Keep Your Eyes Peeled
  2. I Sat by the Ocean
  3. The Vampyre of Time and Memory
  4. If I Had a Tail
  5. My God Is the Sun
  6. Kalopsia
  7. Fairweather Friends
  8. Smooth Sailing
  9. I Appear Missing
  10. …Like Clockwork
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