QUEENSRYCHE – Rage For Order

Pubblicato il 20/02/2001 da
voto
8

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Era il 1986.’Master Of Puppets’,’Peace Sells’,’Somewhere In Time’,’Reign In Blood’.Un’annata storica per il metal,assolutamente irripetibile,con l’uscita di album che avrebbero asserito l’ascesa o la conferma di band di assoluta importanza negli ultimi 15 anni,come Metallica,Megadeth,Iron Maiden, portandole nell’Olimpo dei pochi capaci di fare la storia.Ma il 1986 fu anche l’anno di ‘Rage For Order’, un’uscita che avrebbe inequivocabilmente segnato il futuro di una band come i Queensryche,all’epoca fautori di un ottimo heavy di chiara matrice Priest/Maiden.Da molti erano considerati i nuovi Maiden,la band di una nuova generazione di fans,pronta a guidare il metal verso gli anni 90,e per questo,’Rage for Order’ non solo costituì una grandissima delusione all’epoca,che soprattutto non venne mai completamente digerita,neanche dopo album come ‘Operation:Mindcrime’,’Empire’ o ‘Promised Land’,che avrebbero accresciuto a dismisura la fama della band di Seattle.Questo perchè i Queensryche furono i primissimi ad utilizzare l’elettronica come veicolo per evolvere il suono,pioneri nel tingere il loro suono e la loro immagine di quel linguaggio cibernetico che solo oggi,dopo più di dieci anni da allora,comincia ad aver successo anche tra quello stesso pubblico a cui 14 anni fa venne proposto il concept futuristico di ‘Rage for Order’,con i suoi brani al limite tra la freddezza del digitale ed il pathos dell’epiderme……Neanche a dirlo,fu un vero e proprio passo falso a detta di chiunque.Fu una pazzia a detta di tutti,lasciarsi produrre da quel tale Neil Kernon,che aveva stravolto fino a quel punto il loro suono…..Brani come ‘Screming In Digital’, ‘Neue Regel’,’Gonna Get Close To You’,erano l’emblema di un futuro,tutt’altro che distante,ma che all’epoca suonava fin troppo anacronistico.Un futuro impensabile,fino a quando non arrivarono i vari Ministry e Trent Reznor ad usare l’elettronica come unico strumento per creare,distruggere e ricomporre musica,senza più nessuno ausilio analogico o quasi.
Non è da tutti osare,ed è da pochi,quasi nessuno,rimettersi in gioco quando si è solo una timida stella nascente,pronta a sorgere,ma pur sempre timida,quando la certezza del manierismo rende assai più sicurezza della voglia di esagerare,di scoprire,di non accontentarsi.E l’ineffabilità,l’inafferrabilità di una coordinata dove lasciar a riposo il genio,costringerà da adesso in poi,lungo una carriera fatta di autentiche opere d’arte,una band di giovani promesse dell’Heavy Metal,a cambiar in continuazione rotta,tornando talvolta indietro,riscoprendo e riscoprendosi, sperimentando e sperimentadosi……Un continuo mettersi in discussione senza pace,con un’instabilità da far paura,un tormento ed un’angoscia che comincerà in questo ‘Rage for Order’ per esplodere prima in ‘Operation:Mindcrime’ ed in ‘Promised Land’ poi,pietre miliari di un genere adulto,maturo,destinato ai pochi che sanno leggere tra le righe i doppisensi,i riferimenti criptici e l’enigma dell’io-tema in evidenza nell’opera dei Queensryche.
Tornando nello specifico,’Rage For Order’ non è soltanto un’opera New Metal ante litteram,ma è soprattutto l’idillio della voce -magniloquente,incredibile,divina-di Geoff Tate,e dell’opera del genio compositivo di Cris DeGarmo e di una band capace di preziosità senza prezzo come le raffinatissime ‘The Killing Words’ e ‘I Will Remember’, le metallurgiche ‘Walk In The Shadows’ e ‘The Whisper’,o ancora la malinconia cyber di ‘I Dream In Infra Red’,’Neue Regel’,’London’…….Un album storico,importante,immancabile nella vostra discografia,assolutamente da avere.Buy Or Die!

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