7.5
- Band: RAGING SPEEDHORN
- Durata: 00:34:56
- Disponibile dal: 06/03/2025
- Etichetta:
- Spinefarm
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Brutti, sporchi, cattivi, tremendamente ignoranti. Così ce li siamo sempre immaginati, a ragione, i Raging Speedhorn. Pure dannatamente bravi ad aggredire, a masticare groove tellurici, a farci sprofondare in sabbie mobili sludge e affogarci in rabbia tracotante e spirito di rivalsa di chi, come loro, arriva dalla periferia e vuole dimostrare al mondo tutto il proprio valore.
Ne hanno fatta di strada i (una volta) ragazzi di Corby, Inghilterra profonda: un’avventura che affonda le sue radici nei primi anni 2000, in un suono già allora virulento, bastardo e poco incline ai compromessi, ma più rivolto a un’estremizzazione di dogmi nu metal/alternative, invece che la miscela sludge/metal hardcorizzata degli anni maturi. Il ritorno in grande stile sul palco del Damnation Festival nel 2014 è servito a rilanciare il nome del gruppo, che da allora ha portato avanti la sua attività con intelligenza. Poche uscite – questo è il terzo album in dieci anni – date live esclusivamente in Regno Unito, l’attività musicale come hobby da coltivare quando c’è veramente qualcosa da dire, non per delle scadenze da rispettare.
Se “Lost Ritual” era stato qualcosa di fragoroso, persino più sfaccettato e ragionato, pur nella sua esplosività, di quanto ci saremmo aspettati, l’ancor più diretto e sfrontato “Hard To Kill” aveva solleticato ulteriormente i nostri appetiti per musica da bassifondi estremamente gustosa. Lercia, semplice e nutriente.
“Night Wolf”, fin dalla simpatica, caciarona copertina con un licantropo intento a bere birra a un party, simboleggia tutta la massiccia irriverenza e la carica dei Raging Speedhorn, intenti a suonare anche in questa occasione esattamente quello che ci aspetteremmo da loro.
Un lotto di brani, quindi, attraversati da un groove rissoso e mai ridondante, corroborati da un lavoro chitarristico ponderato, duro e profondo, ficcante sia nei tempi più meditati – con sentori southern ‘alla Louisiana’ più forti del consueto – che negli assalti più smargiassi e urlanti. Una delle architravi del suono-Raging Speedhorn, ovvero l’assalto vocale a due voci, entrambe sporche e feroci, una più profonda e l’altra più urlata, si conferma efficacissimo anche in “Night Wolf”.
Assorbito senza scossoni l’addio dello storico cantante John Laughlin nel 2019, la band aveva dimostrato di aver azzeccato il suo sostituto con Daniel Cook: anche per questa uscita, il suo contributo non fa rimpiangere il predecessore. Gli interscambi vocali, i momenti in cui cantano assieme lui e il decano Frank Regan, riescono sempre a far danni.
Nella mezz’ora abbondante del disco la band fa tutto quello che sa fare meglio, divertendosi e divertendo. Si sente che c’è libertà totale dietro un’opera simile, priva di condizionamenti esterni, composta e suonata per il semplice godimento proprio e del pubblico di riferimento. Impossibile stare fermi durante un brano come “Every Night’s Alright For Fighting”, festaiola alla maniera che la intendono dei giovanotti della periferia anglosassone, tra colossali bevute di birra e qualche rissa tra soggetti alticci fuori dal pub locale.
Come da tradizione, i Raging Speedhorn impastano benissimo voglia di far danni e respiro melodico, rendendosi protagonisti di canzoni coinvolgenti, arrotondate da un’ottima produzione – tutti gli album post-reunion suonano alla grande, peraltro – e anthemiche quel che basta (la title-track ha un ritornello da stadio, per dire). Il martellamento di “DOA”, gli svolazzi rock’n’roll di “Comin’ In Hard” sono da mosh sfrenato e non hanno una virgola fuori posto.
Nel confronto diretto con gli album appena precedenti, siamo sul medesimo livello di “Hard To Kill”, e appena sotto “Lost Ritual”, simile nel suono ma lì con un livello di scrittura superiore e qualche hit in più.
Però ci siamo, i Raging Speedhorn stanno invecchiando bene, non sono qua per fare presenza e sanno ancora infiammare i nostri cuori. Sarebbe bello poterli rivedere in giro fuori dalla loro area di competenza, per celebrare assieme un cafonissimo metal party. Speriamo ci ascoltino…