7.0
- Band: RAIN
- Durata: 00:34:26
- Disponibile dal: 15/04/2016
- Etichetta:
- Aural Music
- Distributore: Audioglobe
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Superata con successo la divertente divagazione acustica in salsa mariachi del valido “Mexican Way”, i Rain hanno deciso nuovamente di mischiare le carte sul tavolo verde da gioco, inaugurando un sensibile cambio di rotta a livello musicale. Un’inattesa rivoluzione copernicana scaturita da una formazione in gran parte rinnovata, dalla quale spicca l’uscita del bravissimo cantante Francesco Grandi a favore del più eclettico ed imprevedibile Mantis Le Sin, proietta gli incorreggibili protagonisti nella vasta orbita del cosiddetto ‘active rock’ statunitense di Papa Roach, Shinedown e allegra compagnia. Il caro e vecchio heavy metal concede dunque ampio spazio a composizioni decisamente più corte, più fresche, laccate da una produzione potente ed al passo con i tempi. E’ lapalissiano che una metamorfosi di questo calibro farà storcere il naso a chiunque sia rimasto fedele ai loro vecchi lavori, ma i cinque protagonisti tirano dritti per la propria strada, coniando nove episodi formalmente impeccabili. Sin dai primi istanti balza all’orecchio un’accordatura più corposa delle chitarre, autentico trampolino di lancio per una manciata di ritornelli ad effetto, interpretati con credibile enfasi dal nuovo frontman. Tenui echi del passato emergono soltanto dal duello chitarristico accennato su “Black Ford Rising” e dal palese dazio pagato ai Motörhead con l’incalzante “Kite’N’Roll”. Il resto della scaletta di “Spacepirates” spazia dall’incalzante “86” alla pirotecnica title track, per poi giungere alle imprevedibili geometrie dense di stop and go disegnate su “Hellfire” e “We Don’t Call The Cops (W.D.C.T.C.)”. Non manca qualche perdonabile calo di tensione generato dal goffo chorus di “Not Dead Yet”, mentre “Billion Dollar Song” è una gradevole ballata da gustarsi preferibilmente attraverso un lungo viaggio in autostrada. L’unica certezza per i nostalgici viene garantita dalla rinomata attitudine guascona adottata dal gruppo bolognese, incredibilmente amplificata al cubo da un approccio sempre più sfrontato e tamarro. Procuratevi una generosa dose di alcolici, chiamate gli amici con ragazze al seguito e che la festa abbia inizio!