6.0
- Band: RE-BURIED
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 20/01/2023
- Etichetta:
- Translation Loss
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Avanti un altro. Dopo averci proposto, negli ultimi anni, i vari Cerebral Rot, Mortiferum, Fetid, Excarnated Entity e Autophagy, tra i tanti, la scena death metal di Seattle partorisce ora i Re-Buried, realtà in circolazione da un paio d’anni e con all’attivo un demo e uno split. “Repulsive Nature”, primo full-length della formazione, è un maleodorante canale di scolo dove confluisce un death metal dai toni caliginosi, ruvido tanto nei suoni quanto nelle strutture. Se alcuni dei succitati colleghi tendono a mostrare una forte propensione per le verità incerte e per le situazioni complesse, lasciandosi attrarre in particolare dal lato doom della questione, per confezionare episodi brumosi e soffocanti, i Re-Buried optano invece per tracce tutto sommato brevi e dirette, con una durata che talvolta si aggira anche attorno ai due minuti.
L’assemblaggio della proposta è semplice, con i tipici elementi del panorama underground death metal contemporaneo – notoriamente cresciuto a pane e Incantation – rivisti e combinati in canzoni dallo sviluppo piuttosto lineare, equamente distribuite tra paludosi midtempo e risolute accelerazioni che puntualmente cercano di trascinare la musica fuori da quegli ambienti vischiosi in cui era andata irrimediabilmente a cacciarsi. Piace la capacità di sintesi del quintetto statunitense, che, come accennato, non esagera nell’elaborazione del materiale, forse rendendosi conto dei suoi limiti e della sua personalità ancora in via di sviluppo. D’altro canto, anche i brani più concisi non riescono sempre a dare chissà quale scossa, fermi come sono su un riffing di chitarra mai veramente eccelso e su formule ultimamente sin troppo abusate in questa scena. L’ascolto di “Repulsive Nature” ci presenta quindi una band che ha fatto i ‘compiti’, ma che non sembra avere ancora sviluppato del tutto un proprio linguaggio in grado di lasciare il segno. I cosiddetti die-hard fan di questo genere probabilmente riusciranno comunque ad apprezzare qualche spunto – nonostante tutto, episodi come “Hypocrisy Incarnate” o “Rancid Womb” risultano senz’altro efficaci – ma chi è già abbondantemente a posto con le band citate in apertura non commetterà un delitto qualora decidesse di passare oltre.