5.0
- Band: REAL CHAOS
- Durata: 00:23:32
- Disponibile dal: 16/11/2013
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Chiariamo subito una questione: i foggiani Real Chaos nella loro biografia si definiscono un gruppo death metal ma, in nostra opinione, il loro album “Incredulo Mi Guardo Intorno” si presenta come un lavoro assai più affine al grindcore per via di riff secchi, semplici e diretti, maggiormente volti all’urgenza espressiva di quella scena che a costruzioni più articolate, tipiche del death metal vero e proprio. I pezzi, inoltre, presentano tutti delle strutture ridotte all’osso ed una formula compositiva che – salvo rarissime eccezioni, come i rallentamenti di “Rivoglio I Miei Sogni” – rimane fissa ed invariata per tutto il disco prestando – talvolta – il fianco alla noia, nonostante la durata totale superi di poco i venti minuti. Potrebbe parere presuntuoso, da parte nostra, dire ad un gruppo – tramite una recensione – quale musica stia facendo, ma abbiamo trovato questo atteggiamento di maggior onestà intellettuale rispetto ad un sintetico “questi pezzi non sono canzoni death metal, ma singole frazioni di esse, visto il loro agguantarsi ad un’unica idea” e quindi bollare l’opera come gravemente insufficiente. Forse potrà sembrare che stiamo tentando di salvare il salvabile, ma il criterio che seguiamo è quello di cercare di capire a fondo, piuttosto che passare velocemente in rassegna per poi gettare al macero senza fermarsi a riflettere. In tale “revisione contestuale” riusciamo a scorgere delle potenzialità in quest’album, come qualche discreta idea: ad esempio troviamo ammirevole e affascinante la scelta di cantare in italiano, oltretutto con buona padronanza metrica (fa sempre piacere sentire cose come “bagno di sangue” urlato nella propria lingua madre); ad esempio ci è piaciuto il riff stoppato che introduce “Decreto di Morte”, assieme alla sua parte centrale; abbiamo infine apprezzato le rocciosità mai troppo statiche di “Regno In Ombra” e la sincera rabbia che impronta tutto il lavoro. Un’ultima “bega” è rappresentata dalla produzione, che manca di potenza, ma capiamo che il budget a disposizione per un disco autoprodotto sia quello che sia, quindi – senza muovere critiche particolari alla band – vi avvertiamo che quest’aspetto potrebbe lasciarvi insoddisfatti. In definitiva “Incredulo Mi Guardo Intorno”, frenato da qualche inconveniente (sia tecnico che compositivo), non riesce ad esprimere al meglio il suo potenziale: ci auguriamo di poter riascoltare questa band in condizioni migliori e più favorevoli per tutti.