7.5
- Band: REALITY GREY
- Durata: 00:56:30
- Disponibile dal: 07/05/2021
- Distributore: Blood Blast
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“Beato il popolo che non ha bisogno di eroi”: non possiamo dare certo torto a Brecht, il cui celebre aforismo era riferito alla dannosità delle guerre, ma da un punto di vista del puro intrattenimento, musicale o fumettistico che sia, ben vengano invece gli eroi e i loro aiutanti. In un Metal Cinematic Universe immaginario, accanto ai supermuscoli di Tim Lambesis e all’ugola di fuoco di Speed Strid, c’è spazio anche per degli onesti comprimari come i Reality Grey, da quindici anni fieri portabandiera della scena melodic death metal nel Sud Italia. Grazie ad un’attività live più intensa che quella in studio – “Beneath This Crown” è il terzo album in carriera, a sette anni di distanza dal precedente “Define Redemption”, il quintetto pugliese si presenta più carico che mai, sopperendo la mancanza di originalità con una potenza di fuoco che poco o nulla ha da invidiare ai primi delle classe. Sulla scia del mood fantascientifico lasciato presagire dalla copertina (vicina agli Scar Symmetry), l’intro “Legion” ci prepara al lancio nell’iperspazio di “Fade In Fear”, opener che unisce in maniera magistrale potenza ritmica e ganci melodici nella migliore tradizione degli As I Lay Dying. Oltre ai (finti) seguaci di Cristo, stella polare anche di “Daybreakers”, i Nostri dimostrano di guardare anche a quanto successo in Svezia ad inizio millennio: se “Preachers Of The Hatred” potrebbe ricordare i Soilwork di quegli anni, allo stesso modo “Multidimensional Hollow” intreccia il pentagramma come i già citati Scar Symmetry, mentre “The Fury” e “Reascent” attizzano la brace degli In Flames dei primi Duemila. Interessante anche “Dreaming”, con un cantato femminile che potrebbe ricordare i primi Deadlock, così come “The Void” è la classica chiusura col botto, da annoverare tra gli highlight del disco insieme alla già citata opener. Insomma, come avrete intuito “Beneath This Crown” non inventa nulla, ma in quanto a potenza ce n’è quanto basta per far tremare le vene, polsi e caviglie (oltre alle finestre di casa), riuscendo a tenere alta la tensione per quasi un’ora: per quanto ci riguarda, è un grande SI!