7.0
- Band: REAPTER
- Durata: 00:29:43
- Disponibile dal: 21/01/2022
- Etichetta:
- Buil2kill Records
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Immarcescibili alfieri dell’underground tricolore, i thrasher capitolini Reapter tornano con una nuova fatica, la terza di lunga durata dopo il debut “M.I.N.D.” del 2010 e “Cymatics” del 2016, quest’ultima una prova di attitudine e solidità che denotava una capacità di scrittura più che discreta sebbene un po’ troppo ancorata a stilemi classici del genere. Certo, il thrash è il thrash, e non è certamente il genere più semplice nel quale far affiorare personalità e originalità, ma va detto che i Reapter, con questo nuovo “Blasted”, ci sorprendono per una capacità di delineare in ogni brano un tratto che si stampa bene in testa. I riff sono come sempre energici, si stagliano all’interno delle canzoni sulla base della scuola americana più classica, ma non mancano delle delineazioni melodiche meno progressive, forse, rispetto al passato, bensì più incentrate su di un risultato armonioso e quasi melo-death. La struttura dei brani resta infatti quella classica di un thrash metal collocabile fra la fine degli anni ‘80 e metà anni ‘90, con delle pompate groovy e intuizioni anche death, che però ogni tanto vengono squarciate da delle aperture che alzano di non poco la posta in gioco. Le canzoni diventano così riconoscibili, accrescono l’interesse dell’ascoltatore, curioso a questo punto di sentire cosa accadrà alla prossima tornata. Una buona prova strumentale, dunque, sorretta da un songwriting strutturale comunque ‘di genere’: ci troviamo all’interno di un campionato ben delineato e che i Reapter rispettano con tutti i crismi e la passione tipica del thrasher incallito, ed è palpabile la ‘presenza’ del gruppo in quanto tale. Insomma, “Blasted” ci mostra un progetto in formissima e con le idee piuttosto chiare sulla musica che intende proporre e che, sebbene all’interno di un confine delimitato, riesce a divertirsi e far divertire.