6.5
- Band: REAPTER
- Durata: 00:52:08
- Disponibile dal: 23/09/2016
- Etichetta:
- Revalve Records
- Distributore: Masterpiece
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Nuova fatica per i romani Reapter, dal curioso titolo “Cymatic”, la qual cosa ci permette sin da subito di fare i grossi e spiegare che la cimatica è ‘una teoria, dovuta allo studioso svizzero Hans Jenny, che tenta di dimostrare un effetto morfogenetico delle onde sonore’, il che, spiegato un po’ più semplicemente, vorrebbe dimostrare l’esistenza di un sottile potere attraverso il quale il suono struttura la materia. Date un’occhiata, è piuttosto interessante. E a tal proposito, i Nostri si sono addentrati tanto nelle vicende delle onde sonore, da voler registrare l’intero disco con gli strumenti settati ad una frequenza di 432Hz al fine di ricreare una sonorità che fosse possibile trovare in natura. Detto questo con il nostro autorevole fare accademico, passiamo, finalmente, a parlare di cosa c’è in questo “Cymatic”: un buon thrash con qualche venatura di prog che emerge soprattutto, diremmo, in alcune partiture strumentali, o nei gustosi assoli che riescono a rimandare tanto ai Testament (a nostro avviso tra i padri putativi dell’opera) quanto a gente come gli Artillery senza disdegnare ombre di Megadeth (in “Time Lapse”, a dirne una) o a come potevano suonare i Metallica tra “…And Justice For All” e il Black Album (“Life And Horror”, “Fallen Angels”) . Se è vero che la solistica viene sempre ad ottimo supporto delle composizioni dei romani, però, alcuni riff bilanciano la verve chitarristica con una scrittura un po’ scontata e a volte tirata per i capelli, dove i risultati sono sì godibili ma onestamente non un trionfo di novità; ciononostante il songwriting fa un suo corso abbastanza indipendente, facendo si che tra qualche momento classicheggiante (“The Alchemist”, ancora una volta nelle belle parti strumentali) e qualche passaggio thrash pesante ma fluido assieme, come nella serrata “Useless”, si riesca a portare a casa un album più che soddisfacente. La band funziona davvero bene nella creazione di pattern sonori emozionanti ed evocativi, e lavorando maggiormente per quanto riguarda la messa a punto di un sound un tantino più personale, il terzo album potrebbe essere una gran rivelazione. Noi aspettiamo fiduciosi.