8.0
- Band: REBAELLIUN
- Durata: 00:38:05
- Disponibile dal: 10/09/2001
- Etichetta:
- Hammerheart Records
- Distributore: Self
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Con “Annihilation” i Rebaelliun annichiliranno ogni ‘se’ e ‘ma’ sulla loro ascesa al successo. “Annihilation” è un martello pneumatico nell’intestino, un sisma cardiaco, una flebotomia mortifera; “Annihilation” è un biglietto da visita prepotente come pochi, che non vi metterà in condizione di poter scegliere se arrivare fino all’ultima traccia o meno: ogni singola nota, suono, rumore, frequenza vi pervaderà completamente possedendovi, senza alcuna eventualità di scelta. I Rebaelliun, che già con i pregevoli “Burn The Promised Land” ed il mini “Bringer Of War” si erano candidati ad essere la nuova ‘big sensation’ del death metal sudamericano, possono ritenersi altamente soddisfatti dell’impressionante risultato ottenuto: coadiuvati da una produzione a dir poco perfetta (ad opera di Andy Classen nei rinomati Stage One Studio), i nostri riescono a dar sfoggio di notevoli capacità tecniche e di una pulizia esecutiva insperata; se infatti da un lato ogni strumento riesce a distinguersi per bene, il muro sonoro innalzato dal classico organico a quattro raggiunge proporzioni sbalorditive sia nelle devastanti parti grind con casse e rullante in beat-blasting continuo, che in quelle lente (per quanto il concetto di lentezza sia del tutto relativo quando si parla dei Rebaelliun!) in cui i nostri riescono a compenetrare violenza istintuale e freddezza calcolatrice l’una nell’altra, come se non esistesse più distinzione. Il grande asso nella manica dei nostri, in seconda analisi, risiede in un vincente e moderno songwriting che sfocia in moltissime occasioni nella composizione di anthem veri e propri (vedi ad esempio “Unleash The Fire”, la tellurica opener “Annihilation”, “Rebellious Vengeance”, “God Of A Burned Land”), ornati da splendide partiture soliste dei due chitarristi Fabiano Penna e Ronaldo Lima e da un drumming efferatamente preciso e sicuro di sé, ad opera di Sandro Moreira. “Annihilation”, credeteci, sarà un must per chiunque adori il death metal più brutale, per ogni fan del metal estremo, e generalmente per chi sente scorrere nel sangue il Metallo nelle vene. Heavy, as a really Heavy thing: ascoltare per credere.