6.5
- Band: RED HARVEST
- Durata: 00:46:37
- Disponibile dal: 14/04/2008
- Etichetta:
- Indie Recordings
- Distributore: Audioglobe
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Solitamente chi scrive è allergico alle raccolte di vecchi brani remixati e spesso completamente stravolti rispetto al contesto originale. Così non è per questo “The Red Line Archives” dei Red Harvest. Il motivo dell’accettazione della formula del remix in questo caso è piuttosto evidente: nella musica del norvegesi sono già presenti in dosi massicce elementi elettronici ed industrial e quindi le tracce qui remixate vengono riproposte sotto un’ottica nuova ma non differente rispetto al passato. Innanzitutto diciamo che il lavoro rappresenta l’esordio della band per la coraggiosa label Indie Recordings e che le undici tracce presenti sono tratte quasi in toto da “Internal Punishment Programs”, “Sick Transit Gloria Mundi” e “Cold Dark Matter”. Vi sono anche due brani inediti (o talmente diversi dagli originali da sembrare tali) e risalenti al 1996, ovverosia “Bleed” e “The Central Sun – Part 1”. La prima è una traccia piuttosto breve, che si divide tra partiture elettroniche abbastanza cupe ed un pesantissimo incedere industrial marziale davvero ben fatto; la seconda è una sorta di nenia infantile che piano piano si trasforma in una traccia industry inquietante e particolarmente evocativa. Venendo ai remix di brani già noti, si nota come ad esempio “Move Or Be Moved” goda di un arrangiamento ridotto all’osso che fa risaltare il finale tipicamente EBM, oppure la meravigliosa “Dead” diventa un connubio di elettronica, black metal e drum and bass. A parere di chi scrive il trattamento migliore i Red harvest lo riservano a “Synthesize My DNA”, grazie a delle ritmiche sintetiche ma piuttosto serrate e ad un lavoro vocale che mantiene il tutto su coordinate prettamente heavy. Tutto sommato questa raccolta può considerarsi come un buon divertissement in attesa che i nostri rilascino finalmente il successore del grande “A Greater Darkness”. Discreto lavoro, ma gli originali stanno su un altro pianeta.