7.0
- Band: RESCÜE CAT
- Durata: 00:15:21
- Disponibile dal: 14/02/2025
- Etichetta:
- Time To Kill Records
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In un periodo in cui una nuova generazione hardcore sta emergendo in maniera dirompente, sentiamo parlare in continuazione di Gel e Scowl, formazioni con donne al microfono che stanno dicendo la loro in maniera rumorosa, entrando di diritto tra le capofila della nuova ondata.
Nel microcosmo italiano, dopo la partecipazione a manifestazioni importanti come Venezia Hardcore e Built To Blast, arrivano come (potenziale) controparte i lombardi Rescüe Cat, quartetto formatosi nel 2023 ed entrato recentemente nel roster Time To Kill (casa di Fulci, Undertakers, Scheletro, Plakkaggio e molti altri).
“Flesh & Weapon” è composto da otto tracce sotto i due minuti, perfettamente in grado di mostrare la personalità già ben delineata di una formazione che si esprime in un hardcore metallizzato, fatto di riff dissonanti sulle classiche dinamiche HC, con occasionali virate mosh, una produzione molto live e minimalista e un immaginario tra meme e post-modernismo.
La prova di Vittoria Brandoni è sempre cruda, esasperata ed emotiva; su questa, la band dimostra sintesi ed efficacia: “End Me, Coward” è trainata da un riff memorizzabile e si consuma velocemente accartocciandosi in maniera amara. “My Own Demise”, con qualche eco SOAD, nasce in maniera caotica ma trova un svolgimento coerente e divertente. C’è qualche incursione in territori mosh/beatdown, con tanto di “blegh”, ma l’impressione è che la formazione riesca a dare il meglio quando si esprime su riff dissonanti e panic chord piuttosto che cercare di infilare troppe soluzioni in brani così brevi (difetto che appare evidente in “Malice Practice” a parere di chi scrive).
E’ la title-track conclusiva a creare una sintesi e una narrativa meno slegata rispetto ad altri brani, uno degli esempi migliori dell’EP che mette in fila tutte le qualità dei Rescüe Cat: l’avventura della formazione è iniziata da poco, ma la velocità con la quale il quartetto si sta imponendo non può che suscitare l’interesse nostro della scena.
Com’è giusto che sia, saranno i concerti a decretare percorso e futuro della formazione, ma discograficamente il primo passo è nella direzione giusta.