RETURNING – Severance

Pubblicato il 10/11/2023 da
voto
7.0
  • Band: RETURNING
  • Durata: 00:48:00
  • Disponibile dal: 10/11/2023
  • Etichetta:
  • Breathsunboneblood

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Volendolo descrivere in poche parole, l’album d’esordio degli americani Returning suona come un tributo alla cosiddetta tradizione black metal ‘cascadiana’. Sotto questa definizione rientra quella scuola dell’USBM originaria della Cascadia (la terra delle cascate, appunto), un’area che comprende grossomodo la California del Nord, l’Oregon, lo stato di Washington e parte della regione canadese della British Columbia. Attorno alle peculiarità ambientali e culturali di questo territorio si alimenta fin dal XIX secolo quello che potremmo definire, con notevole approssimazione, un movimento identitario, al cui immaginario attinge anche un certo circuito di gruppi black della zona.
Il carattere distintivo del black cascadiano è la vocazione atmosferica, che si esprime in brani dilatati nella durata e nel songwriting, fortemente contaminati da influenze ambient e post-rock e moderati nei bpm. Quanto alle tematiche, dominano l’amore per la natura, l’ode agli spazi incontaminati e l’amarezza per le sciagure dell’antropocene. Se questa descrizione vi ha fatto pensare agli oregoniani Agalloch o ai washingtoniani Wolves In The Throne Room ci avete preso: ed è da loro dobbiamo partire, per introdurre il sound e il messaggio dei Returning. Al lotto potremmo aggiungere i Fauna, dei quali il duo di Olympia sembra, per certi versi, riprendere alcuni spunti in una chiave più ariosa.
Questa lista di nomi non deve però far pensare a “Severance”, loro prima opera sulla lunga distanza, come ad un disco ‘solo’ derivativo. Anzi: in questa raccolta di quattro brani, quasi tutti di minutaggio piuttosto importante, si riscontrano una freschezza e una modernità che forse non bastano a far gridare al miracolo, ma che sicuramente fanno di quest’album un ascolto piacevole, cui non mancano suggestioni e pathos.
In particolare, la proposta dei Returning si contraddistingue per un certo minimalismo e per un co-protagonismo di metal e sperimentazione. Molta della musica contenuta in “Severance” si presenta infatti nella forma di un rarefatto effluvio strumentale che filtra con l’ambient e il drone, spesso arricchito da suoni e percussioni che richiamano un contesto naturale e una dimensione primitiva, quasi sciamanica. Le sezioni canonicamente black conservano a loro volta un approccio evocativo ed emozionale, fondato su riff melodici in cui, oltre alle tracce dei già citati conterranei dei Returning, si fiutano di tanto in tanto anche vaghe presenze black-gaze.
La compenetrazione organica delle due anime dell’album si declina con sfumature leggermente diverse nelle tre tracce portanti di “Severance” (“False Light Sickening” è una sorta di intermezzo), che è comunque pensato per essere ascoltato in un unico flusso, senza soluzione di continuità. “Path Of Ashes” è forse il pezzo più cupo del platter, in cui l’istrionica performance vocale tocca i momenti più laceranti; mentre su “Primal Remembrance” e “Bright Power, Dark Peace” sembra avvicinarsi gradualmente una flebile luce. Considerando che la band si presenta come un act non solo musicale, ma anche teatrale e coreografico, è probabile che il solo ascolto di questa gradevole opera prima ne offra comunque una fruizione solo parziale, che andrebbe integrata con lo spettacolo dal vivo.
“Severance” rimane comunque un album godibile, magari non originalissimo, ma ben inserito nella scena contemporanea. Di certo una buona colonna sonora per questi lunghi pomeriggi bui.

TRACKLIST

  1. Path of Ashes
  2. Primal Remembrance
  3. False Light Sickening
  4. Bright Power, Dark Peace
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