7.0
- Band: REXOR
- Durata: 00:40:01
- Disponibile dal: 30/09/2014
- Etichetta:
- Metallic Media
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Dopo l’esordio nel 2008 ed un EP rilasciato tre anni fa, si rifanno vivi i fiorentini Rexor con il nuovo full length album intitolato “Ut Humanitatem Caedant”. La band anche stavolta è stata capace di rielaborare il proprio sound e le caratteristiche del proprio black metal. Lo stile ricorda a grandi linee quello della scuola svedese guidata dai Marduk, ma alterna sfuriate violente e parti più pacate e melodiche, ricche di armonie sinistre talvolta molto intriganti. La produzione è cristallina e di pregevole fattura, ma dando più spessore alle chitarre avrebbe potuto essere più avvolgente e risultare infine anche più d’impatto. La prestazione dei singoli è molto buona, brillano in particolare batterista e cantante, sempre molto puntuali e trascinanti. Il livello qualitativo del riffing è generalmente più che discreto con qualche punta di eccellenza: peccato, ripetiamo, non esser investiti con maggior intensità dal muro delle chitarre, messe leggermente in sordina e non troppo avvolgenti su questo lavoro. Di contro, con questa produzione così limpida è possibile apprezzare ogni singolo passaggio e la cosa fondamentale è che i Rexor riescono comunque a creare un’atmosfera piuttosto lugubre ed inquietante, come sul pezzo “Hiems In Aeternum”. La canzoni non hanno una struttura scontata, bensì sono frutto di un lavoro preciso e ben realizzato. “Ut Humanitatem Caedant” è un bell’esempio di black metal tradizionale, senza per questo cadere nella banalità. I Rexor non vogliono essere originali bensì continuare nel solco della tradizione con personalità, e su questa release ci sono riusciti. Anche i brani più veloci come “Vermis Christi Miserationem Invocat” sono trascinanti, segno che ai Rexor stavolta è riuscito tutto bene. La titletrack mette in risalto le qualità della band, che emergono specialmente nei mid tempo dove le chitarre escono allo scoperto e comandano la scena. Il riffing è black metal al 100%, non risente di influssi thrash o death metal e questo fa onore alla band in un periodo in cui quasi tutti i gruppi sembrano non voler più restare all’interno della tradizione classica. “Ut Humanitatem Caedant” è un lavoro raffinato, ragionato ed equilibrato, magari mancherà di violenza incontrollata, ma il risultato finale è più che discreto. La carriera della band toscana potrebbe proprio trovare in questo full length il nuovo punto di partenza per poter emergere dall’underground. Buona musica black metal con una discreta atmosfera apocalittica, tanto basta per consigliarvi questa release.