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- Band: RHAPSODY OF FIRE
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Distributore: Self
Finalmente ecco giungere nelle mie mani il nuovo “Power Of The Dragonflame”, quarto full lenght, se si esclude il mini “Rain Of A Thousand Flame”, degli Italiani Rhapsody. Dopo alcune perplessità dovute ad un leggere calo qualitativo degli ultimi lavori, in particolare il mini di cui sopra accennato e il precedente “Down Of Victory”, la band capitanata da Luca Turilli e Alex Staropoli sembra essere tornata sulla giusta strada. Il nuovo disco è un valido esempio di Hollywood Metal, pomposo al punto giusto, ma molto più aggressivo rispetto ai suoi predecessori. E’ infatti la velocità a dominare sull’album a partire da “Knightrider Of Doom”, pezzo sparato e veramente epico che al suo interno vede parti cantate in italiano. L’uso della lingua madre è una grossa novità per i Rhapsody, infatti molte tracce di “Power Of The Dragonflame” al loro interno contengono brevi frasi in italiano che danno un tocco di originalità e di pathos alle composizioni della band. Abbiamo poi la già famosissima “Lamento Eroico” pezzo interamente cantato in italiano dallo stile “Bocelliano”: se ad un primo ascolto può sembrare una sorta di pop commerciale, tale brano se analizzato un attimo più in profondità risalta tutte le doti compositive dei ragazzi triestini! Come detto precedentemente il sound è molto più aggressivo, basta prendere la title track o “When Demons Awake” per riscontrare un Rhapsody sound molto vicino a certe produzioni di black metal melodico-orchestrale, addirittura troviamo un Fabio Lione che storpia non poco la sua voce per imitare i cantati più estremi! Immancabili ovviamente pezzi ultra epici, da “The Pride Of The Tyrant”, di cui il ritornello che molto deve alla colonna sonora di Braveheart, alla classica suite “Gargoyles, Angels Of Darkness” (ben diciannove minuti!!), brano potente e dalla struttura ovviamente complessa e articolata come Turilli insegna! Questa volta non faccio fatica a promuovere in modo più marcato la nuova fatica dei Rhapsody perchè hanno saputo ritrovare una nuova freschezza nel song writing, soprattutto sperimentando nuove soluzioni stilistiche ed un sound più cattivo, il tutto senza snaturare lo stile che li ha resi famosi in tutto il mondo. Non c’era modo migliore per concludere in bellezza la saga di Algalord e della Spada di Smeraldo! Ora non ci resta che aspettare un paio d’anni per goderci la nuova, avvincente avventura ispirata a…Il Signore Degli Anelli!