7.5
- Band: RHAPSODY OF FIRE
- Durata: 01:04:36
- Disponibile dal: 22/02/2018
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Se la dipartita di Luca Turilli nel 2011, per fondare i suoi LT’s Rhapsody, aveva marchiato un nuovo inizio nella carriera dei Rhapsody Of Fire, i recenti abbandoni di Alex Holzwarth e soprattutto quello di Fabio Lione potevano minare non poco il futuro della band triestina. Saranno state in grado le possenti spalle di Alex Staropoli di incassare il colpo e superare questa dura scossa? In effetti molti scettici erano dietro l’angolo pronti a dare già per finita la symphonic power metal band per eccellenza. Ma il mastermind e tastierista friulano dimostra con questo “The Eighth Mountain” che i suoi Rhapsody Of Fire sono duri a morire e anzi, con queste nuove composizioni sono stati capaci di ritrovare nuova linfa compositiva per risorgere dalle tenebre come una fenice dalle proprie ceneri. Insomma la tenacia nel continuare a credere nella propria creatura musicale ha ripagato tutti i suoi frutti grazie ad una line-up rinnovata e preparata che vede confermato il solo ottimo chitarrista e ormai membro storico Roberto De Micheli ed è completata da Alessandro Sala al basso (in realtà già presente dallo scorso “Into The Legend”), Manuel Lotter alle pelli e naturalmente Giacomo Voli al microfono. Con questo quintetto determinato i Rhapsody Of Fire ci riportano indietro di un paio di decenni con sound frizzante, ben lontano dalle atmosfere cupe ed oscure che caratterizzavano le ultime pubblicazioni, per la gioia dei fan storici della band. In questo lavoro troviamo cavalcate eroiche, orchestrazioni in primo piano, un mood che torna ad essere positivo e ottimista ed una band affamata e pronta al riscatto dove sono presenti tutti gli elementi che hanno reso celebre in passato il sound Rhapsody. Una nuova saga, ‘Nephilim’s Empire Saga’, scritta da Alex e Roberto, che ci accompagnerà da questo disco per continuare ad essere raccontata nelle prossime uscite della band. Inoltre questo nuovo full-length è impreziosito dalla presenza della Bulgarian National Symphony Orchestra di Sofia, conosciuta per aver contribuito alle colonne sonore di oltre seicento pellicole. Questi sono gli elementi che caratterizzano “The Eighth Mountain” disco che parte subito deciso con le spedite “Seven Heroic Deeds” e “Master Of Peace”, tutte in doppia cassa con dei cori epici e potenti ad accompagnare l’ugola acuta di Giacomo, che entra in campo con un approccio piuttosto aggressivo. Pezzi da ascoltare rigorosamente con il pugno innalzato al cielo proprio come “Rain Of Fury” che continua sulla stessa strada ed è condotta dalle tastiere di Alex Staropoli che coi suoi tasti d’avorio detta i ritmi di un brano che potrebbe essere considerato come la nuova “Holy Thunderforce”. Le attenzioni, che subito vanno a concentrarsi sull’ugola di Giacomo, vengono ripagate da una prestazione positiva da parte del singer emiliano capace di adattarsi molto bene al sound del disco dimostrando una certa dinamicità con la propria voce. Il flauto ci accompagna sulle note della danzante ballata “Warrior Heart” che lascia spazio al coro anthemico della spedita “The Courage To Forgive”. Nonostante la tracklist soffra di un paio di momenti meno esaltanti come la fin troppo canonica “Clash Of Times”, sono brani come la prima suite “March Against The Tyrant”, midtempo dal gran pathos dove c’è spazio per tutta la teatralità della voce di Giacomo Voli, e l’anthemico inno “The Legend Goes On” a mantenere alto il livello qualitativo del disco. L’intensa ballata acustica “The Wind, The Rain And The Moon” potrà riscaldare i cuori più impavidi mentre in chiusura troviamo l’immancabile suite “Tales Of A Hero’S Fate” dove il frontman italiano si mette alla prova con qualche strofa cantata in growl e nel finale compare a sorpresa la voce narrante dell’attore britannico Christopher Lee, grazie ad una registrazione ritrovata a qualche anno di distanza dalla sua scomparsa.
Qualcuno potrà dire che i Rhapsody Of Fire abbiano scelto di percorrere la strada più sicura riprendendo a mani basse dal sound degli esordi ma è altrettanto evidente che queste siano le sonorità che rendono al meglio quando si parla del gruppo triestino. La sensazione è che i recenti fatti che hanno coinvolto la band siano stati incanalati in energia positiva da Alex e soci e che con “The Eighth Mountain” il gruppo abbia ritrovato vivacità e nuova linfa positiva nel proprio sound, merito di una nuova formazione preparata, affamata e determinata.