8.0
- Band: RHOPE
- Durata: 01:00:00
- Disponibile dal: 27/02/2012
- Etichetta:
- Bakerteam Records
- Distributore: Audioglobe
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Potente è la forza in questa band. Non ce ne vogliano George Lucas – e soprattutto Dart Fener – per la citazione, tuttavia non riusciamo a trovare parole migliori per descrivere l’esperienza generata dall’ascolto di “Turning Maybes Into Reality”, opera prima dei milanesi Rhope. Quello che ci troviamo fra le mani è infatti il classico ‘disco ad orologeria’, capace di esplodere nelle orecchie con una versatilità che chi scrive non ricordava dai tempi di “City Of Evil” degli Avenged Sevenfold. Ma andiamo con ordine: nati alla fine degli anni ’90 con il monicker di Access Denied, dopo la tradizionale gavetta nel circuito undeground milanese e gli immancabili cambi di line up, i nostri trovano la loro dimensione ideale nel 2007 con l’ingresso del singer Giammi; da allora, licenziato l’album di debutto e cambiato successivamente il monicker in Rhope, il quartetto meneghino inizia a lavorare ad un nuovo full-length, che vede ora finalmente la luce sotto l’egida della Barker Team. Una gestazione lunga, ripagata però da un lavoro estremamente curato sotto ogni aspetto: cover artwork firmato dalla Cabin Fever di Niklas Sundin, mastering realizzato a L.A. da Tom Baker e una tracklist che, nonostante l’ora esatta di durata, tiene sempre alta la tensione, innalzando un muro di groove la cui argilla è impastata con nu metal, melodic death, thrash, metalcore e alternative rock. Forti di una preparazione tecnica sopra la media e di un gusto compositivo mai banale, i nostri riescono a fondere con apparente naturalezza stili diversi in una proposta che, pur senza apportare novità ai singoli elementi, suona così particolarmente fresca nell’insieme, grazie anche all’alternanza dietro al microfono; se da un lato infatti le harsh vocals del chitarrista Diego non sono che il naturale complemento della matrice ‘estrema’, dall’altro le linee vocali del già citato singer titolare Giammi, la cui timbrica nasale ricorda da vicino quella di un certo Billy Corgan, donano ai pezzi una vena melodica e malinconica in grado di rendere unica la proposta dei nostri. Inutile quindi sprecare inchiostro, se pur digitale, per descrivere le singole canzoni; se vi piace il metal moderno e contaminato, non avete che da infilare “Turning Maybes Into Reality” nel lettore perchè i vostri sogni diventino realtà. Che la forza sia con voi.