7.0
- Band: RINGWORM
- Durata: 00:30:55
- Disponibile dal: 18/08/2023
- Etichetta:
- Nuclear Blast
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I Ringworm non sono mai stati una di quelle band capaci di dividere critica e fan o di far parlare di sé al di fuori di una ristretta cerchia di fedelissimi. Da sempre, il gruppo è una realtà di nicchia, una sorta di culto per pochi, inizialmente portabandiera della truce scena hardcore di Cleveland e poi, con il passare degli anni, divenuto un nome di sicuro affidamento per i seguaci di certo crossover/thrash vecchia scuola.
Se i riscontri in termini di vendite e popolarità non sono mai stati eccelsi, bisogna riconoscere che la perseveranza di James “Human Furnace” Bulloch e compagni continui regolarmente a pagare, visto che, dopo una manciata di album per Relapse Records, oggi ritroviamo il quintetto addirittura sotto Nuclear Blast.
“Seeing Through Fire” è il titolo della nuova prova degli statunitensi, un disco stilisticamente in linea con quelli appena precedenti, nel quale la band continua semplicemente a fare ciò che le riesce meglio, insistendo su un diretto thrash metal venato di hardcore su cui si staglia l’ormai inconfondibile screaming del suddetto frontman. In primis, va sottolineato come Human Furnace anche da cinquantenne mantenga una prestanza davvero niente male: se il vecchio amico e collega Dwid Hellion (Integrity) ha ormai perso buona parte del suo vigore a livello vocale, il cantante dei Ringworm sembra reggere bene il peso dell’età, tanto da mettere in imbarazzo anche colleghi ben più giovani. Dal canto suo, il resto della formazione si mantiene anch’essa ispirata: certo, “Seeing…” non è un album in cui domina la più spericolata inventiva, ma chi ha familiarità con il repertorio della band non faticherà a notare come il songwriting del gruppo possegga una sua costanza e solidità. In particolare, la prima parte della tracklist offre alcune delle migliori canzoni dei Ringworm degli ultimi anni, con riff ben assestati e formule incalzanti e grezze che sanno aprirsi a chorus ficcanti. Nella seconda metà, invece, si fanno oggettivamente i conti con una certa ripetitività e con un paio di filler – vedi la conclusiva “Playing God”, una strumentale francamente poco utile – tanto che l’entusiasmo tende quindi a scemare un pochino, nonostante un pezzo come “Power and Blood” sia un altro centro pieno. Come spesso accade davanti a nuove uscite della band, servirebbe ogni tanto qualche cambio di registro, magari dei midtempo più pronunciati, senza per forza insistere su ritmiche incendiarie che alla lunga limitano un po’ lo spazio di manovra.
In ogni caso, a conti fatti la proposta degli americani continua a risultare genuina e divertente: il mix di thrash, hardcore e proto-metalcore dei cinque parla da sempre di insistere e resistere in tempi difficili e “Seeing Through Fire” viaggia sulle ali di questa esuberanza, rivelandosi, per buona parte, un altro capitolo da gustare con soddisfazione.