7.5
- Band: RIOT V
- Durata: 00:55:26
- Disponibile dal: 27/04/2018
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Trionfante, con tanto di scudo in mano, Johnny, l’uomo-foca più famoso dell’heavy metal, è finalmente tornato tra noi. Vittorioso e tonante, come altrettanto vincente è la nuova uscita targata Riot V. Un full-length di cui il nostro Mark Reale andrà sicuramente fiero; un album con il quale la sua creatura è stata in grado di riportare in auge i fasti antichi rilasciati a suo tempo da quella bomba sonora chiamata “Thundersteel”. E se quest’ultimo era un lavoro perfetto, il qui presente “Armor Of Light” ne è il suo degno successore, andando così a sancire, nonché migliorare, quanto di buono già prodotto con il precedente “Unleash The Fire”, in occasione del debutto ufficiale rilasciato con il nuovo monicker, due anni dopo la scomparsa del suo leader. Ma prima di addentrarci nelle dodici tracce, spazziamo comunque via ogni dubbio di sorta. “Armor Of Light” non raggiunge gli apici compositivi di “Thundersteel” tanto che in alcuni brani il richiamo al passato è più che forte tuttavia, riesce a godere di vita propria ribadendo, brano dopo brano, una buona dose di singolarità e personalità. Un temperamento rinforzato da due fattori: il primo si chiama Todd Michael Hall il quale, giunto al secondo ‘esame orale’, ha dato prova di saper reggere il confronto con chi l’ha preceduto, Tony Moore in primis. Come il buon Tony era il vocalist ideale per “Thundersteel”, acutissimo, grintoso e nel contempo anche grezzo, l’ugola di Todd si sposa alla perfezione con i capogiri chitarristici rilanciati dal duo Mike Flyntz e Nick Lee. Il secondo fattore riguarda l’operato della vecchia guardia: l’esperienza dello stesso Flyntz e soprattutto di Don Van Stavern al basso si fa sentire eccome, in particolar modo sui pezzi più tirati, dando quindi all’opera globale un tasso ancor più roccioso e compatto. Un album fresco, positivo, che parte con un anthem immediato, “Victory”, che va ad aumentare ulteriormente l’epicità trasmessa dall'(amato-odiato) uomo-foca presente in copertina. Un’opener trascinante che dà il via ad una serie di capitoli incandescenti ed orecchiabili che faranno la felicità di tutti gli amanti del genere. Brani poderosi come la stessa “End Of The World” prima che la “Thundersteel” del nuovo millennio, “Messiah”, acceleri definitivamente le palpitazioni dell’ascoltatore sparandogli direttamente nei padiglioni auricolari una dose indefinita di riff ultra-veloci. Una corsa spedita, ovvio, ma anche ruffiana e libertina grazie ad “Angel’s Thunder, Devil’s Reign”, introdotta dal basso di Van Stavern, e alla successiva “Burn The Daylight”. E se “Heart Of Lion” lancia un gentile omaggio alla “Flight Of The Warrior” di trentaquattro anni or sono, è la titletrack a riportare le sonorità su lidi maggiormente power-style e più puliti. Ma non è finita: un ritmo stradaiolo entra quindi in scena con “Set The World Alight” e “San Antonio” anticipando la granitica “Caught In The Witches Eye”, dai ritmi più cadenzati ma dal sapor più classico. A chiudere il lotto ci pensano la coralissima “Ready To Shine” e la tellurica “Raining Fire” sottolineando l’aspetto più thrash della band. Insomma un “Armor Of Light” che ci mostra i Riot V in perfetta forma, in grado di stupire nuovamente nonostante il fato si sia scagliato contro di loro in più di un’occasione. Un album che, ne siamo certi, rimarrà nel vostro stereo per parecchio tempo.