RISE OF THE NORTHSTAR – Welcame

Pubblicato il 25/11/2014 da
voto
8.0
  • Band: RISE OF THE NORTHSTAR
  • Durata: 00.40.12
  • Disponibile dal: 25/11/2014
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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Dopo averne seguiti i primi passi, dal terremotante video di “Protect Ya Chest” che li ha lanciati su YouTube ai successivi EP “Tokyo Assault” (2011) e “Demonstrating My Saya Style” (2012) che ne hanno confermato le potenzialità (la sezione News del sito ne è testimone!) arriviamo felicemente a scrivere di “Welcame”, l’atteso debutto dei Rise Of The Northstar. Definirli ‘manga metal moshers’ è azzeccato ma riduttivo, e scartarli come una formazione dalla visione incerta sarebbe un errore gravissimo. Senza riproporre le hits del loro catalogo, che assieme ai live show infuocati e all’immagine fortissima hanno creato un hype considerevole in ogni angolo del globo, i francesi (solo all’anagrafe!) sintetizzano la loro dettagliata filosofia nelle 11 tracce della raccolta di uno dei debutti più deflagranti del 2014. Innanzitutto è necessario sapere che i ROTNS elevano all’ennesima potenza il concetto di DIY nell’era moderna: affidandosi esclusivamente alle proprie abilità hanno invaso la rete attraverso tutti i canali disponibili delineando la propria eccezionale estetica, fondata saldamente nella sottocultura giapponese. Furyos (i bulli in divisa scolastica), bosozoku (teppisti motorizzati) e una cascata di riferimenti all’universo shonen manga e anime – su tutti Dragonball, Akira, Neon Genesis Evangelion, Slam Dunk, Saint Seya e Fist Of The North Star – forgiano l’immaginario lirico e visuale della band, che arriva coi propri piedi alla firma con Avocado Booking (una delle agenzie più importanti d’Europa in ambito metal/hardcore) e successivamente si permette di rifiutare le regole del Never Say Die e le proposte di contratto che fioccano nella loro direzione, arrivando alla sudata decisione di pubblicare il primo album sull’etichetta del frontman Repression Records. Notati da Nuclear Blast al Summer Breeze è arrivata quindi la proposta di collaborazione a cui non si può dire di no: un accordo tra Repression Records e l’etichetta tedesca porterà oggi i ROTNS in tutto il globo terracqueo. Senza management, sponsorizzazioni o colpi di culo clamorosi la band ha confezionato un enorme dito medio a tutti coloro che si lamentano del business attuale. Ma non stiamo parlando solo di gimmick e caratterizzazione. Vithia, Eva-B, Air One, Fabulous Fab e Hokuto No Kev hanno anche un’immagine fortissima e immediatamente riconoscibile: vestono di nero con le classiche Gakurans, le divise scolari giapponesi, curando anche i photoshoot fuori dal palco con uno stile street anni ’90 coeso e molto ricercato, così come lo è il merchandise autoprodotto costantemente sold-out. Tutto questo sarebbe ovviamente inutile se non supportato da una proposta musicale sostanziosa, ma anche qui non c’è di che preoccuparsi. La band si distanzia in maniera evidente dalla scena hardcore e metalcore attuale: al posto di ricalcare le orme di Emmure, KSE, Hatebreed o BMTH ci troviamo di fronte a una miriade di influenze tra thrash, hardcore, crossover e hip hop, segnato dal taglio moderno della produzione di Zeuss, con una infinità di citazioni a costruire un disco diretto ma ricercatissimo e ricco di sfaccettature. Solo riuscendo a coglierle si può apprezzare appieno la proposta di un gruppo che riesce a mescolare Slayer e Suicidal Tendencies quanto Biohazard , Madball e Stuck Mojo, citando Wu Tang Clan, Cypress Hill,House Of Pain e Busta Rhymes assieme ai riferimenti del Sol Levante che già abbiamo esposto. Qualcuno potrà rimanere spaesato davanti alla quantità di riferimenti, sfortunatamente molti giovani non coglieranno l’intreccio di citazioni, ma certi elementi sono fruibili a tutti: parliamo delle le dinamiche e il groove di “Welcame (Furyo State Of Mind)”, “Dressed All In Black” e “Bosozoku”, l’urgenza e l’attacco frontale di “The New Path” e “Tyson” e gli hook di “Samurai Spirit” e “Again And Again”. Rispetto agli EP la costruzione dei brani si è fatta più variegata, a fianco ad un utilizzo maggiore delle gang vocals inoltre sono stati introdotti anche dei cori, ad uso ed abuso in sede live. Incredibile a dirsi non si abusa dei breakdown – altro segno distintivo da non trascurare. Si mantengono gustosi, dinamici e di altissimo livello gli assoli di Eva B, che vanno spesso a cambiar marcia o a donare atmosfera, come vera e propria ciliegina sulla torta. Le vocals di Vithia infine riescono a lasciare il segno pur senza particolari doti canore, grazie a cadenze azzeccate, rap convincenti e un trasporto fuori dal comune. La tracklist è spezzata da una cover coraggiosa, ovvero la trasposizione heavy della hit “Simon Says” di Pharoahe Monch (1999), guardacaso collegata a Godzilla poichè il rapper del Queens campionò il tema di Godzilla vs Mothra! E’ questo il maniacale livello di dettaglio di cui parliamo. Per questo motivo inoltre consigliamo questo “Welcame” a tutti i lettori che hanno vissuto o si sono appassionati alla scena groove della seconda metà dei ’90, vicina all’inizio del nu metal, dalla quale i ROTNS sembrano essere stati strappati con un incomprensibile time-warp. Bring back the furyo style!

TRACKLIST

  1. What The Fuck
  2. Welcame [Furyo State Of Mind]
  3. The New Path
  4. Samurai Spirit
  5. Dressed All In Black
  6. Again And Again
  7. Tyson
  8. Bosozoku
  9. Simon Says
  10. Authentic
  11. Blast 'em All
13 commenti
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