5.5
- Band: RISING MOON
- Durata: 00:55:05
- Disponibile dal: 01/04/2005
- Etichetta:
- Metal Fortress Entertainment
Spotify:
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Da una parte fa piacere che questa band nostrana abbia trovato all’estero, guarda caso, un contratto discografico dopo numerose release e un demo recensito su queste stesse pagine, d’altra parte resta un po’ l’amaro in bocca perché “For The Remained Time” è un album abbastanza mediocre da cui ci si poteva aspettare decisamente di più. Death metal di matrice scandinava in tutto e per tutto, anche se in questa release ci sono due novità importanti rispetto al demo del 2003: sporadici, brevi e francamente inutili passaggi elettronici che non hanno né costrutto né troppo senso all’interno di questa release e, se mai ce l’avessero, un senso, allora è di difficile comprensione. La seconda ‘novità’ è data dal tecnicismo sfoderato dai Rising Moon, cosa non di poco conto visto che questo approccio rende i riff di scuola In Flames meno scontati del solito e logicamente più ingarbugliati. La produzione non è ottimale purtroppo: non è di quelle devastanti e forse è colpa, come spesso accade, dal budget. Non che il cd sia inascoltabile, ma i suoni sono un po’ distanti, come in secondo piano e la sensazione è quella che i suoni abbiano subito un riverbero eccessivo. Questa almeno la sensazione, errata o giusta che sia. L’uso della voce pulita non è riuscitissimo, anche se questo è limitato nel lavoro e nella titletrack non è poi così male e ricorda vagamente i Prong. Ma il lato negativo è dato dalla proposta stantìa, e da riff non esaltanti anche se complessi; questo cd doveva uscire una decina d’anni fa per far sensazione. Vero è che già dal demo del 2003 si sapeva che i Rising Moon non avevano fatto chissà quale scoperta, ma qui la qualità dei brani non è eccelsa e alla lunga il cd stanca. Peccato non aver riesumato almeno un brano dall’ultimo demo, forse superiore per riffing rispetto anche al nuovo full length. I brani migliori sono “Micro-fitting” e soprattutto “Yellow Dissonance”. Un cd destinato ad un pubblico di nicchia, a quelli che vogliono sentire solo death metal melodico in stile svedese. Speriamo che i Rising Moon ci riservino qualcosa di più esaltante nel prossimo lavoro, i numeri ce li hanno…