7.0
- Band: RISING MOON
- Durata: 00:16:31
- Disponibile dal: 29/06/2003
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I nostrani Risingmoon non sono di certo i neofiti di turno, stando alla loro biografia. Nati nel lontano 1996, registrarono un primo demo sotto il monicker Body Grinder, per poi passare all’attuale Rising Moon. Ben due cd uscirono tra il 1998 ed il 2000 per la catanese Elegy Records, e sono passati un po’ troppo inosservati. I cambi di line-up non fermano l’attivissima band che nel 2001 partorisce un mini cd sotto l’ala della casa discografica svedese Metal Fortress Entertaiment. Giungiamo infine a questo demo promozionale di quattro brani che dovrebbe fare da apripista all’imminente uscita dell’album “…For The Remained Time” che contiene, se non erro, materiale registrato due anni fa. Le biografie in sede di recensione non sono mai troppo gradite, giustamente, ma in questo caso serve per sottolineare il fatto che i Rising Moon non sono un gruppetto di esordienti, cosa che in questo demo si sente. Le quattro canzoni che lo compongono sono state registrate negli studi romani Outer Sound e la qualità è evidente. L’iniziale “Death’s Colors” è davvero bella, un death metal melodico in palese stile ‘made in Gothemburg’, anzi, sembra proprio di ascoltare gli In Flames di “The Jester Race”! Il feeling è lo stesso, la voce del cantante pure, i suoni non sono da meno ma, cosa più importante, è che anche la qualità compositiva del brano è davvero elevata pur mancando in modo evidente di personalità. Le successive “They Are Us” e “Grind Out” si muovono pressappoco sugli stessi binari dell’opener, ma non possiedono un songwriting così maturo. Bellissima invece la conclusiva “Almost Insignificant” che, a dispetto del titolo, ha molto da dire. I canoni stilistici di riferimento appartengono sempre al death metal pacato e melodico, ma qui i Rising Moon ci mettono un pizzico di personalità e la qualità subito sale in cattedra. Un bel matrimonio di death metal e ‘gothic’ delle origini, quel genere che prima dell’arrivo di Tristania, Theatre Of Tragedy e altri ne modficasse il significato dell’esordio. Un pizzico dei Paradise Lost di ‘Gothic’ (ovviamente), una pesante monumentalità al suono come anche gli In Ruins diedero al loro cd d’esordio. Le melodie death metal, unite alla quieta ma tetra atmosfera del gothic/doom prima maniera, trovano qui un capitolo veramente notevole che ricorda lo stile dei poco fortunati svedesi Infernal Gates di qualche anno fa. Un demo con tanta luce e qualche ombra ancora da dissipare, ma la stoffa c’è.