7.5
- Band: RIVAL SONS
- Durata: 00:25:12
- Disponibile dal: 05/05/2011
- Etichetta:
- Earache
- Distributore: Self
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Formati nel 2009, gli americani Rival Sons hanno saputo in poco tempo conquistarsi la fiducia di un nutrito zoccolo di fan soltanto grazie alla loro musica che, sulla scia dei più famosi Wolfmother, appare fortemente ancorata all’hard rock degli anni Settanta portato in auge dai Led Zeppelin. Dopo il disco di debutto, questi talentuosi musicisti danno alla luce “Rival Sons”, EP uscito inizialmente in formato digitale ed ora pubblicato dalla sempre attenta Earache Records. Le nuove tracce mostrano notevoli miglioramenti nella musica della band, arrangiamenti e produzione appaiono più maturi e oculati, senza per questo sacrificare la magia delle sonorità calde ed avvolgenti tipicamente seventies. La portentosa voce del sginer Jay Buchanan infiamma brani come la veloce “Get What’s Coming”, un vero tributo a Jimmy Page e Robert Plant. La più cadenzata “Torture” si presenta in modo più ammiccante, i riff di chitarra di Scott Holiday non riescono a nascondere melodie e cori più catchy ed orecchiabili, tanto per non disdegnare un eventuale passaggio nelle radio. Nonostante l’evidente richiamo ai tempi d’oro del rock, i Rival Sons sono caratterizzati da una personalità spiccata ed una forte vena d’ispirazione, grazie alla quale “Radio” può brillare di luce propria, candidandosi come potenziale hit. La cantilenante “Sacred Tongue” si propone come interessante intermezzo, mentre l’altro pezzo forte arriva con “Soul”, che non a caso si rifà al proprio all’omonimo genere musicale. Citazioni sì, ma sempre intelligenti e rielaborate con tanta carica ed energia, questo è il segreto dei Rival Sons. Nell’attesa dell’imminente full length, possiamo tranquillamente gustarci questo dirompente EP, magari bevendoci un sorso di vecchio Jack Daniel’s.