8.0
- Band: RIVERSIDE
- Durata: 00:50:59
- Disponibile dal: 21/01/2013
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: EMI
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Nel corso di un decennio, i Riverside sono stati in grado di ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto all’interno della scena progressive mondiale: dopo i primi promettenti passi, è stato l’ottimo “Rapid Eyes Movement” a cambiare lo status della band da promessa a punto di riferimento e il successivo “Anno Domini High Definition” non ha fatto altro che suggellare l’eccellente stato di forma di Mariusz Duda e soci. Con il nuovo “Shrine Of New Generation Slave” i Riverside giungono dunque al quinto capitolo sulla lunga distanza e cambiano ancora una volta le carte in tavola. I cardini sonori che hanno caratterizzato la band sin dagli esordi sono sempre ben visibili grazie ad una proposta altamente emozionale che mai si preoccupa di seguire la canonica forma canzone, né di suggerire improvvise variazioni di tempo o sbalzi di umore; tuttavia, rispetto al precedente “Anno Domini”, il quartetto polacco si presenta con una produzione più calda, maggiormente incentrata sulle chitarre, capaci di suggerire una vena rock ’70 decisamente gradevole. Il tastierista Michał Łapaj non viene dimenticato, ma la sua performance è lontana dalle sonorità moderne e un po’ invadenti del disco precedente, prediligendo sulle nuove composizioni, soluzioni maggiormente atmosferiche o più tradizionali, considerando l’utilizzo di piano e hammond. Dal punto di vista vocale, inoltre, il leader Mariusz Duda, pur non disponendo di un’estensione rilevante, evidenzia ulteriori passi in avanti sotto il profilo dell’interpretazione, che gli consentono di elevare all’eccellenza la profondità di linee vocali bellissime e mai scontate. Il concept introspettivo basato sull’infelicità della gente è perfettamente integrato alla musica di “Shrine Of New Generation Slave”, che passa dalle tendenze ’70 delle ottime “Celebrity Touch” e “Escalator Shrine” a pezzi più atmosferici quali “The Depth Of Self-Delusion” e l’oscura “Deprived”, senza calare minimamente di intensità. I colori con i quali i Riverside dipingono la propria musica sono tanti e ricchi di sfumature ravvisabili soltanto dopo svariati ascolti: la forza del gruppo est-europeo è stata quella di saperli accostare in maniera incredibile, dando vita ancora una volta a qualcosa di estremamente personale, destinato a durare nel tempo.