6.0
- Band: ROB ZOMBIE
- Durata: 00:38:29
- Disponibile dal: 28/03/2006
- Distributore: Universal
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Ben pochi artisti sono riusciti a realizzare il proprio sogno nel cassetto come ha fatto, splendidamente, l’eclettico Rob Zombie, passando da shock-horror-rocker a fumettista a regista di culto. Dopo cinque lunghi anni di attesa e due capolavori cinematografici di genere Rob ritorna, affidandosi alla ispirazione concessagli da un John 5 (ex Marilyn Manson) incontrato quasi per caso sulla strada dell’ Ozzfest ’05. La terza release solista è, sin dalla cover, atipica: Rob ha alleggerito fino a quasi abbandonare quel lato sfrontatamente umoristico, caricaturiale e cartoonesco affiliato alla sua passione per l’horror di serie zeta, dicendo addio anche il look ipertruccato e ai rasta impolverati e marci. In tutta sincerità, dopo aver ascoltato i quasi quaranta minuti di questo “Educated Horses” ci si chiede cosa veramente rimane, spogliato il personaggio in questa maniera dalle esagerazioni techno e dagli effetti sonori horrorifici, oltre che dall’indispensabile humor. Non bastano l’efficace singolo “Foxy Foxy” e il suo simpatico incedere sexy, lo spunto energico di “Let It All Bleed Out” e il groove al quale il buon Rob ci ha abituati di “American Witch”, l’incedere è sgambettato e atterrato da interludi strumentali francamente incomprensibili e da episodi tristemente mediocri (“The Scorpion Sleeps”), per non parlare del finale terrificante che fa assomigliare idealmente il disco non a una delle avventure di Toxic Avenger, ma in maniera tragica alla fantozziana “Corazzata Potemkin”, per la fatica con cui si giunge alla fine. Spoglio, lento e poco ispirato, l’album non trova una “Dragula”, una “Living Dead Girl” o una “Never Gonna Stop”… Non c’è mordente, non c’è divertimento e nemmeno quel pathos da horror movie acido e malvagio che forse l’artista ha tentato di ricreare. Una mossa incomprensibile che sicuramente non attirerà nuovi fan né farà contenti quelli in attesa da anni. Noioso.