8.0
- Band: ROSAE CRUCIS
- Durata: 00:47:00
- Disponibile dal: 03/10/2009
- Etichetta:
- Jolly Roger Records
- Distributore: Masterpiece
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Chi segue il classic più epico e battagliero e ancora non conosce i Rosae Crucis apra bene le orecchie e dia un ascolto a questo “Fede Potere Vendetta”, a detta di chi scrive il miglior lavoro fin’ora pubblicato dal quintetto romano. Il qui presente full length è il risultato della riregistrazione di una demo autoprodotta pubblicata tra il 1996 e il 1997 più un nuovo brano, “Sangue Acciaio”, di nuova composizione. I pezzi sono stati rivisti e migliorati nei loro arrangiamenti e nelle atmosfere, ora assolutamente avvolgenti nella loro intensa vena epica. Ulteriore pregio di questo album è una delle particolarità della band laziale, ossia il cantato in italiano, che in questo caso si adatta molto bene a strutture tradizionalmente associate all’idioma inglese. Musicalmente prossimi ai Virgin Steele più evocativi, i brani contenuti in “Fede Potere Vendetta” guadagnano così quel quid di personalità che difficilmente ritroviamo in gruppi dediti a questo sottogenere dell’heavy metal. Altra caratteristica del lavoro è la presenza di diverse parti narrate ed “effetti speciali” che fanno calare l’ascoltatore nei momenti più guerreschi ed eroici dell’album. È il caso della opener “La Caduta Del Falso” che, a metà tra canzone e intro, tra il clangore di spade e urla di combattimenti ci porta alla più veloce e articolata titletrack. Qui la band mette in luce tutta la sua preparazione tecnica con un drumming vario e ispirato, un guitar work accattivante sia come ritmiche che come soli e la tipica voce di Giuseppe “Ciape” Cialone, più volte supportata da esaltanti cori fatti ad hoc per essere intonati a gran voce. Un pezzo che non lascerà certo indifferenti gli amanti dell’epic. Stesse considerazioni per la successiva “Crociata”, brano che parte su ritmiche più cadenzate e sfocia poi in un’accelerazione power dove trova spazio addirittura una fiera citazione dell’Inno di Mameli, a cui segue l’immediatissimo refrain. In coda al brano anche una narrazione tratta da “La Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso a coronare uno dei pezzi migliori mai scritti dal gruppo. Più classic l’up tempo “Anno Domini” mentre con “Le Cronache di Nemedia” si entra in pieno in tematiche howardiane legate a Conan in Cimmero. A dir poco evocativa, la traccia unisce una maestosa prima parte corale ad una seconda dove dei ritmi marziali fanno da colonna sonora alla lettura di un passo degli scritti di Howard. Non da meno le cavalcate “Crom” e “Venarium”, la prima impreziosita da ottime melodie di chitarra; la seconda più ariosa e ancora una volta con un chorus molto diretto, un riffing incalzante e un’ottima interpretazione di Ciape, che qui fa uso di tutta la sua estensione. Chiude l’opera “Sangue Acciaio” che, sebbene come già accennato sia l’unica traccia presente nel disco ad essere stata scritta nel 2009, con i suoi cori quasi militareschi non si scosta stilisticamente né tantomeno sfigura rispetto alle precedenti. Discreti i suoni e ben curato l’artwork. Nulla da aggiungere, chi ama l’epic non deve fare altro che recuperare “Fede Potere Vendetta” e magari accaparrarsi addirittura la versione speciale in cofanetto limitato a 100 copie contenenti vinile, CD, poster, maglia e fumetto disponibile sul sito della Jolly Roger Records.