7.5
- Band: ROSAE CRUCIS
- Durata: 00:55:24
- Disponibile dal: 08/03/2003
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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Formati nel lontano 1990, ci sono voluti ben tredici anni, ma finalmente i Rosae Crucis sono giunti al tanto sospirato debutto discografico. La band capitolina infatti, per merito dei suoi demo-tapes famosi per il cantato in rigoroso italiano, è riuscita ad attirare l’attenzione e la benevolenza di tutti i fans del vero metal, quello che dominava i vecchi gloriosi anni ottanta, e a diventare una vera e propria formazione di culto. Grazie ad un contratto con la Scarlet i Rosae Crucis pubblicano oggi questo “Worms Of The Earth”, platter di puro heavy metal noncurante delle mode, lontano da quelle leggi di mercato che oggi vogliono cantanti “castrati”, clavicembali e orchestrazioni “rhapsodiane”, qui si parla di influenze vicine a nomi come Manowar, Running Wild, Omen o i più recenti Sacred Steel, musica suonata con il solo supporto di chitarre, basso, voce e batteria. L’epicità di hits come “The Justice Of Roma” o Gates To Abominuim” con i suoi maestosi cori folgoreranno a primo ascolto l’ascoltatore della vecchia guardia, così come quello oggi abituato a soluzioni più pulite e melodiche. Molto efficace il cantato diretto e potente, nulla a che vedere con Michael Kiske o con i suoi innumerevoli cloni, più che tecnica è l’impatto, il feeling a colpire. Rabbia, battaglie e tanto heavy metal che si rispetti non tolgono lo spazio per l’immancabile brano lento, “Traian Tower”, che funge da apripista per la velocissima title track, un esempio di epic-power vecchio stampo pieno di cavalcate, granitici riffs, screamings alternati a claustrofobiche growls, tutto in un’unica infernale composizione. “Worms Of The Earth” finirà certmente per rientrare nelle uscite “calde” di questo 2003, ma soprattutto fungerà da trampolino di lancio per i Rosae Crucis, dopo tanti anni di gavetta è finalmente giunto anche per loro il momento di farsi conoscere a livello nazionale ed internazionale. Defenders, che aspettate? Ci sono dodici devastati canzoni tutte per voi, tutte per aprire un varco spazio-temporale che, almeno per un’oretta, ci riporterà alla gloria passata dell’heavy metal più incontaminato e diretto. Lunga vita Rosae Crucis.