7.0
- Band: ROSÀRIO
- Durata: 00:28:07
- Disponibile dal: 01/04/2014
- Etichetta:
- In The Bottle Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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Curiosamente breve, “Vyscera”, per essere un disco stoner, debutto dei padovani Rosàrio: troviamo tuttavia che tale concisione finisca per essere uno degli aspetti più funzionali di un album piacevole ed onesto, dal momento che funge da prevenzione nei confronti di parti gonfiate all’inverosimile per mascherare eventuali latitanze di idee. Nella scarsa mezz’ora d’ascolto a nostra disposizione risulta evidente che l’intenzione di questi ragazzi è – a grandi linee – coniugare le roventi suggestioni desertiche dei Kyuss con l’onirismo cerebrale dei Tool: il risultato è un accorto e ragionato crossover e canzoni come “Dome”, “We, Haunted” e “Inner” dimostrano che la precedente affermazione è vera a vari livelli, che si tratti di atmosfere, ritmiche o semplicemente riff. L’impegno dei Rosàrio, ad ogni modo, non si limita solo a questo visto che riescono a ispessire le proprie trame musicali grazie ad un approccio decisamente fisico, tanto da sopravanzare la componente psichedelica, riuscendo a ritagliare un po’ di spazio per qualche intuizione perfino originale (anche se totalmente interna ai confini del genere): se, infatti, “Road To Polaris” mostra ritmi sincopati che alternano il loro sostegno tra fasi sonnolente e altre più aggressive, addirittura “Caravan Kid” mette una batteria in uptempo sotto il classico riff ritmico dei Kyuss, conferendo sostanza e una certa dose di freschezza alla musica di questi ragazzi. In definitiva possiamo dire che i Rosàrio non inventano nulla, ma riescono comunque a scrivere canzoni gradevoli, caratterizzate da una linearità tirata (specie grazie all’apporto della batteria) e qualche trovata abbastanza personale, in quanto dettata da un’attenta disamina piuttosto che da particolari smanie.