6.0
- Band: ROSSOMETILE
- Durata: 00:34:36
- Disponibile dal: //2005
- Etichetta:
- MKM Promotion
I Rossometile arrivano dal Sud Italia ed hanno alle spalle ben nove anni di esperienze musicali, ovvio quindi pensare che abbiano già lasciato perdere da tempo immemore i fasti adolescenziali ed il consecutivo songwriting diretto, fatto di giri musicali basilari, poco ragionati ed atti a sfogare le proprie energie. La formazione in questione, infatti, dimostra di conoscere pienamente i propri strumenti, regalando al pubblico una sorta di pop incline al prog anni ‘80, molto curato negli arrangiamenti e dotato di una notevole varietà di suoni, non certo privo di momenti struggenti. Quello appena citato è il lato buono della band, lato che purtroppo viene irrimediabilmente sovrastato dal cantato “sanremense” della loro frontgirl: le parti di voce, infatti, risultano fin troppo caratterizzate da una vena musicale che strizza l’occhio al pop italiano, mancando (in almeno metà degli episodi) di spessore. La voce di Tiziana Nucera, nonostante le discrete capacità tecniche, non riesce a fare centro, causa anche di un timbro troppo standard. Peccato veramente, perché, chiudendo un occhio su una batteria un po’ anonima, si può notare il fatto che dal punto di vista strumentale la band abbia ottime capacità compositive, i giri di chitarra sono intrisi di pathos nelle parti più melodiche (degni di nota gli accordi del brano “Con Le Lacrime”) e richiamano le atmosfere dei Simple Minds nelle parti più ritmate. La loro agenzia di promozione, sfidando la sorte, li etichetta “alternative elettro-rock”, ma dobbiamo ancora capire dove i Rossometile abbiano nascosto l’elettronica, visto che non basta di certo un phaser nell’arpeggio di chitarra, un synth ogni tanto o un’intro un po’ rumoristica per potersi permettere un nominativo del genere. Dopo i primi due minuti d’ascolto, infatti, ci si trova invece a fare i conti con un pop italiano à la Paola Turci, a tratti un po’ becero, a tratti invece malinconico, ma che, tirando le somme, non riesce a lasciare sempre il segno, o almeno a distinguersi dai troppi gruppi emergenti di trentenni che ogni anno si esibiscono in festival canori. Ciò non significa che “Ultimaria” sia una pesante bocciatura, in quanto pezzi come “Onde”, “Ultimaria 2”, “Sole Che Cammini” e “Quando Partii…” in fin dei conti riescono a regalare emozioni… ma definirli rock, elettro e soprattutto alternative, è veramente un’impresa.