7.0
- Band: ROTTEN SOUND
- Durata: 00:20:42
- Disponibile dal: 31/03/2023
- Etichetta:
- Season Of Mist
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“Apocalypse” è il solito disco dei Rotten Sound, e questa affermazione va presa come un complimento. Una bocciatura per assenza di spunti innovativi sarebbe infatti ingiusta nel caso di una band che da decenni è a tutti gli effetti tra i leader del panorama grindcore europeo. Le novità vanno cercate altrove, magari nei lavori di formazioni emergenti che hanno tutto da dimostrare, non certo nel repertorio dei finlandesi, i quali hanno tutto il diritto di restare ancorati a quelle formule da loro stessi coniate ormai parecchio tempo fa.
Inoltre, “Apocalypse” ha pur sempre il pregio di risultare agile e incisivo, con in particolare un’ottima frequenza nella prima metà dell’album, anche se dopo aver scollinato non si rintracciano comunque vere cadute di tono. Dopo tutto, il quartetto sa da sempre come mantenere alta la carica e la tensione elettrizzante, dando prova di essere un fuoristrada capace di competere anche quando la benzina scarseggia. La scelta di ridurre ulteriormente la durata dell’album (solo venti minuti questa volta), suggerisce la saggia decisione di voler andare dritto al sodo, puntando solo sul materiale ritenuto il migliore al momento di entrare in studio. Ci ritroviamo così davanti a una tracklist particolarmente serrata e compatta, che nel suo andamento forsennato sintetizza la consueta onestà compositiva cara alla band.
La produzione risulta più piena e definita rispetto a quella del precedente full-length, “Abuse to Suffer”, mentre il songwriting mostra una formazione intenta a concentrare tutti i suoi marchi di fabbrica in tracce che più che mai tendono ad accelerare vertiginosamente per poi offrire altrettanto rapide divagazioni in quei paesaggi sonori con cui ogni fan di vecchia data del quartetto avrà ormai piena familiarità. Parliamo di sane dosi di d-beat/crust hardcore e old school death metal, i cui influssi tornano a farsi sentire anche in questa nuova prova, pur essendo spesso ridotti a brevissime parentesi. La maggior parte degli episodi di “Apocalypse” dura infatti circa un minuto e questa volta non c’è quindi molto modo per tergiversare in midtempo troppo estesi. Il breakdown o la scarica prettamente hardcore restano tuttavia elementi importanti per il suono Rotten Sound, quindi non c’è da stupirsi che il gruppo riesca a trovare spazio per tali soluzioni anche quando il brano è decisamente breve. Potremmo anzi affermare che questa operazione di condensazione abbia incentivato la band a sperimentare cambi di tempo più frequenti e arditi, avendo la consapevolezza di poter contare su un batterista energico e ingegnoso come Sami Latva.
“Apocalypse” concede dunque pochissimo respiro, ma, ad un ascolto attento, non risulta piatto, avendo appunto dalla sua uno sviluppo frenetico e frastagliato che puntualmente rivela nuovi dettagli. Un pezzo come “Sharing” avrebbe ben figurato anche tra le hit dei capisaldi “Exit” e “Cycles”, ma anche la title-track, “Digital Bliss”, “Nothingness” e “Ownership” non scherzano. Se amate da sempre la band, avvicinatevi senza alcun timore.